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Foto di Nataliya Vaitkevich da Pexels

Il nostro organismo produce in modo naturale la vitamina D per effetto della luce solare sulla pelle e proprio per questo viene definita una delle sostanze più importanti, che funge sia da vitamina che da ormone. Agendo proprio da ormone regola i nostri organi ed è importante nel controllo dell’infiammazione e del sistema immunitario. Una carenza di questa vitamina è stata associata a diverse malattie, dal diabete all’infarto, dall’Alzheimer alla sclerosi multipla.

In questi quasi due anni abbiamo visto che questa vitamina ha giocato e gioca tuttora un ruolo fondamentale. Secondo diversi studi la carenza di questa vitamina può portare a un rischio più elevato di contrarre il Covid-19. Al momento però non ci sono evidenze conclusive sull’opportunità di utilizzare integratori di vitamina D contro Covid-19, e lo stesso Ministero della salute ha chiarito che l’utilizzo di vitamina D a tal fine non è raccomandato.

 

Vitamina D, ecco i benefici e gli alimenti che ne sono ricchi

In ulteriori studi di laboratorio hanno suggerito che la vitamina D è in grado di rallentare e prevenire il cancro. Frena la crescita delle cellule, ne favorisce la differenziazione e riduce la formazione di nuovi vasi. Un ruolo protettivo della vitamina D, in seguito all’osservazione di un minor rischio di tumori diversi da quelli della pelle nelle popolazioni più esposte al sole rispetto a quelle che vivono in Paesi con minore irradiazione solare. Ricerche successive hanno mostrato che le persone con alti livelli di vitamina D nel sangue hanno un rischio di cancro al colon inferiore di circa il 40% rispetto a chi invece ne è carente.

Questi risultati non hanno dato una conferma nello studio con i pazienti. Secondo quanto emerso da diverse ricerche, l’assunzione di supplementi a base di vitamina D non sembra conferire alcun effetto protettivo. Proprio ciò porta ipotizzare che alti livelli di vitamina D non siano direttamente responsabili del minor rischio, ma semplicemente rispecchino abitudini più sane a cui va attribuito il merito di proteggere l’individuo dal cancro.

 

L’assorbimento di calcio

La vitamina D ha altri notevoli benefici; uno dei più importanti è la capacità di stimolare l’assorbimento di cacio. Tuttavia ci sono alcune forme di vitamina D che agiscono su un diverso livello di attività sul metabolismo del calcio. Nella cute, la luce solare trasforma la vitamina D in vitamina D3 che viene poi trasportata verso il fegato e convertita da un enzima in 25-idrossicolecalciferolo. Nei reni, quest’ultimo viene convertito nella forma più attiva favorendo l’assorbimento di calcio migliorando la salute dei muscoli e del sistema immunitario.

I disturbi del fegato, dei reni e l’osteoporosi interferiscono sulla conversione del colecalciferolo in più potenti composti di vitamina D, arrivando a impedire la conversione alla forma finale più attiva della vitamina. I ricercatori hanno cercato di spiegare perché questo avvenga, inclusa una relazione con deficit di estrogeni e di magnesio. L’utilizzo principale degli integratori di vitamina D è la prevenzione della carenza di vitamina D stessa, che potrebbe verificarsi in persone che seguono una dieta vegana, visto che questa vitamina si trova quasi unicamente negli alimenti di origine animale.

Fonti e alimenti ricchi di vitamina D

Come sappiamo due sono le fonti alimentari principali di vitamina D;

  • la vitamina D2 (ergocalciferolo) è quella più spesso aggiunta agli alimenti (come il latte) ed è la forma più usata negli integratori alimentari;
  • la vitamina D3

I cibi ricchi di questo prezioso micronutriente sono in realtà pochi e soprattutto di origine animale e sono:

  1. pesce, in particolare la trota, lo sgombro, il salmone, il pesce spada, le sardine e il tonno. Concentrazioni elevate di vitamina D si hanno negli oli di fegato dei pesci marini.
  2. Le uova, soprattutto il tuorlo, contengono in genere quasi 5 microgrammi di vitamina D.
  3. Latte e i suoi derivati, in 100 grammi di latte intero sono presenti 1,3 μg di vitamina D. Non è quindi l’alimento più ricco di questa preziosa vitamina, ma può dare un contributo al suo apporto quotidiano. Anche alcuni formaggi e latticini ne contengono una certa quantità, come ad esempio lo yogurt intero e la feta.
  4. Funghi, a seconda della varietà presa in considerazione, contengono 0,2-0,4 μg di vitamina D in 100 grammi.
  5. Il cacao e gli alimenti che lo contengono, soprattutto il burro di cacao e il cioccolato fondente

La vitamina D è legata in modo complesso al metabolismo del calcio. Interferiscono con l’assorbimentoo il metabolismo della vitamina D i farmaci colestiramina, difenilidantoina, fenobarbital e gli oli minerali.

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