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Foto di Engin Akyurt da Pixabay

Abbiamo sempre saputo che dormire almeno otto ore a notte è ottimale per molti aspetti della nostra vita e per la nostra salute. Tuttavia un nuovo studio ha suggerito che sette ore di sonno sono migliori per le persone di mezza età e avere un cervello attivo. Lo studio ha analizzato almeno 500.000 persone adulte, comprese tra i 34 e i 73 anni, scoprendo che le persone che dormivano sette ore a notte, avevano prestazioni cognitive migliori rispetto a chi dormiva di più.

I partecipanti, che hanno fatto parte del progetto sono stati interrogati sui loro schemi di sonno, salute mentale e benessere e hanno completato una serie di test cognitivi. L’imaging cerebrale e i dati genetici erano disponibili per quasi 40.000 di loro. Sette ore di sonno sembrano essere la soluzione ideale per una buona salute mentale, con persone che sperimentavano ansia e depressione se dormivano più o meno a lungo.

 

Cervello, un sonno di sette ore può preservare la sua salute nelle persone più anziane

Avere un sonno insufficiente e eccessivo era associato anche ad una memoria ridotta e una capacità dei risoluzione dei problemi. Anche il sonno di sette ore sembrava essere collegato a una struttura cerebrale più sana, con meno prove di cambiamenti fisici che sembravano essere collegati a prestazioni più scarse nei test cognitivi e a tratti come la depressione. Anche se non si può affermare tutto ciò con precisione, ma lo studio recente sembra supportare questa idea.

Tuttavia i motivi per cui le persone anziane dormono meno sono influenzati da quello che è il nostro corredo genetico e della struttura del nostro cervello. I ricercatori hanno affermato che c’è una possibile ragione per spiegare l’associazione tra sonno e declino cognitivo e questa potrebbe essere l’interruzione del sonno ad onde o di quello profondo. L’interruzione di questo tipo di riposo sembra essere collegata alle prestazioni della memoria e all’accumulo di amiloide, una proteina importante, che può formare “grovigli” tossici nel cervello che sono caratteristici di alcune forme di demenza, compreso l’Alzheimer.

 

Possibile rischio di sviluppare malattie cognitive

La mancanza di sonno può anche ostacolare la capacità del cervello di liberarsi dalle tossine. Inoltre è stato trovato un legame tra la quantità di sonno e le differenze nella struttura delle regioni cerebrali coinvolte nell’elaborazione cognitiva e nella memoria, ancora una volta con maggiori cambiamenti associati a più o meno di sette ore di sonno. Precedenti studi hanno dimostrato che i modelli di sonno interrotti sono associati a un aumento dell’infiammazione, indicando una suscettibilità alle malattie legate all’età nelle persone anziane.

Quindi dormire troppo poco o troppo a lungo può portare ad un maggiore rischio di declino cognitivo, come ad esempio l’Alzheimer, durante l’invecchiamento. Dormire bene la notte è importante in tutte le fasi della vita, ma soprattutto con l’età. Trovare modi per migliorare il sonno potrebbe essere fondamentale per aiutare le persone anziane a mantenere una buona salute mentale ed evitare il declino cognitivo.

Foto di Engin Akyurt da Pixabay