
Nel cuore di centri commerciali solitamente affollati e rumorosi, qualcosa sta cambiando. Si chiama “Hora Serena”, ed è un’iniziativa pensata per offrire un’ora di tranquillità a settimana, riducendo stimoli sonori e luminosi. Il progetto, attivato in Portogallo dal centro commerciale Parque Nascente, risponde a un’esigenza concreta: creare uno spazio più accessibile e accogliente per le persone autistiche. E non solo.
Troppi suoni, troppi stimoli
Per le persone nello spettro autistico, e in particolare per i bambini, l’ambiente urbano è spesso un campo minato sensoriale. Luci forti, musica di sottofondo, annunci continui e voci sovrapposte diventano un sovraccarico difficile da gestire. La neuropediatra Deborah Kerches spiega che il silenzio è molto più che una pausa: è un momento di riconnessione con sé stessi, in cui la persona autistica può rallentare, riorganizzare pensieri ed emozioni, ricaricare le energie.
Un’ora senza rumore: l’esempio del Portogallo
Ogni mercoledì dalle 15:30 alle 16:30, il Parque Nascente spegne la musica e riduce gli annunci vocali all’essenziale. È un piccolo gesto che ha un grande impatto: crea un ambiente meno aggressivo e più vivibile per chi soffre di ipersensibilità sensoriale, per neonati, per persone ansiose… o semplicemente per chi ama la quietudine.
L’iniziativa portoghese segue esempi simili già attivi in altri Paesi. In Polonia, ad esempio, il centro commerciale Galeria Katowicka propone ogni sabato mattina due ore di silenzio, dalle 9 alle 11, nell’ambito del progetto “Katowicka per l’autismo”.
Silenzio: un diritto universale
Queste azioni, sebbene simboliche, lanciano un messaggio potente: il silenzio può essere uno strumento di inclusione. E non riguarda solo le persone nello spettro autistico. C’è chi sostiene che queste pause dovrebbero essere quotidiane, per aiutare tutti a ritrovare concentrazione, benessere e contatto con sé stessi. In un mondo che corre e fa rumore, forse il vero lusso è il silenzio.
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