Anche se non sembra che il Covid-19 sia una malattia relativamente nuova, i ricercatori stanno ancora analizzando le sue cause e i suoi effetti per riuscire a sconfiggerlo. Un nuovo studio ha rilevato un possibile collegamento tra la melatonina e il Covid-19. Lo studio ha analizzato i dati dei pazienti della Cleveland Clinic.
I ricercatori hanno scoperto che l’uso di melatonina era collegato a una probabilità ridotta di quasi il 30% di risultare positivo, dopo che gli scienziati si erano adeguati per età, razza, storia di fumo e comorbidità. I risultati erano ancora più estrabilianti in determinati gruppi come gli afro-americani, con il 52% e pazienti con diabete con il 48%.
Covid-19, melatonina possibile farmaco contro il virus
Il team ha esaminato le cartelle cliniche dei pazienti per trovare collegamenti tra il Covid-19 e altre malattie. Hanno misurato in modo specifico la vicinanza tra i geni e le proteine dell’ospite e quelli che sono collegati con altre 64 malattie in diverse categorie di malattie, tra cui il cancro maligno e le malattie autoimmuni, cardiovascolari, metaboliche, neurologiche e polmonari, per cercare di trovare somiglianze.
Hanno scoperto che le proteine legate alla sindrome da distress respiratorio e alla sepsi, che sono due principali cause di morte nei pazienti con Covid-19 grave, avevano connessioni con più proteine SARS-CoV-2. Ciò ha suggerito che un farmaco che è già stato sviluppato per aiutare a trattare queste condizioni potrebbe anche aiutare con Covid-19.
Hanno contrassegnato 34 farmaci per un possibile uso “riutilizzabile“, il che implica il loro utilizzo per un motivo al di fuori del loro uso originario previsto. La melatonina era il miglior contendente. Il team ha deciso di focalizzarsi su di lui proprio perché al momento non ci sono farmaci efficaci per curare il Covid-19 grave.
Ecco perché il team è interessato a “riproporre” un farmaco o un integratore già disponibile al pubblico. La riconversione dei farmaci ridurrà significativamente i costi e il tempo per l’emergente pandemia di Covid-19 rispetto ai tradizionali approcci di scoperta di farmaci.
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