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Foto di Makara da Pixabay

Medico di lunga data specializzato in nutrizione, la dottoressa Sandra Musial si è chiesta perché i suoi colleghi non stessero discutendo le opzioni a base vegetale con i loro pazienti. Il consumo di cibi integrali a base vegetale può ridurre drasticamente il rischio di cancro, diabete e malattie cardiache di un paziente. In molti casi, ha scoperto la specialista, i farmaci non sono sempre la risposta.

Nel 2021 ha co-fondato insieme ad altri colleghi Plant Docs, un’organizzazione no profit di Providence, aiuta a educare le persone su come diventare vegani può prevenire, e talvolta anche invertire, le malattie croniche. Tuttavia cosa offre questo servizio? Come funziona? Scopriamolo insieme.

 

Plant Docs, educare le persone ai benefici di una dieta vegana per la nostra salute

Si tratta di un programma di un mese che aiuta a prevenire e invertire le malattie croniche attraverso uno stile di vita a base di cibo e piante. Durante quel mese, offrono quattro sessioni che riguardano l’educazione alimentare a base vegetale, la pianificazione dei menu, la lettura di etichette e corsi di cucina. Per mostrare a tutti come i cambiamenti funzionano, gli esperti prendono i controlli del sangue, del peso e della pressione sanguigna di tutti prima e dopo il programma. La ricerca ha suggerito che il passaggio alla nutrizione a base vegetale può migliorare il peso, il diabete di tipo 2, le malattie cardiache, l’infiammazione, la funzione sessuale, l’energia, la funzione intestinale e i disturbi autoimmuni.

I ricercatori hanno scoperto che chi ha partecipato al programma ha perso in media 4 chili in un mese. Hanno anche scoperto che il colesterolo totale delle persone diminuisce in media di 25 mg/dL nel corso del mese. Tutto ciò ci fa chiedere perché molti più medici non parlano di questa possibile opzione? Sappiamo bene che in passato la nutrizione non è stata discussa in modo molto dettagliato nelle scuole di medicina. Molti pazienti che hanno aderito al programma hanno dichiarato che in precedenza è stato chiesto loro di assumere farmaci o comunque non è stato dato loro un consiglio.

Al momento il programma non è coperto dall’assicurazione sanitaria, anche se i creatori lo vorrebbero sicuramente. Senza alcun dubbio pensano che questo dovrebbe essere offerto come opzione per aiutare a educare il pubblico sulle diete a base vegetale. La risposta non sono sempre i farmaci, che possono avere effetti collaterali e non tutti vogliono prenderli. Al momento il prezzo del programma per un mese è di 250 dollari a persona. Maggiore risparmio di acqua, la riduzione di emissioni di gas serra e un minor utilizzo di terre fertili. Sono tre tra i principali benefici che il nostro pianeta trae dal veganesimo, un movimento che propone l’adozione di uno stile di vita basato su risorse non provenienti dal regno animale.

 

Ci sono alcune fake news al riguardo

Spesso si pensa che l’alimentazione vegana non fornisca un apporto proteico sufficiente all’organismo. Ma in realtà tutti gli aminoacidi, anche quelli essenziali, provengono dal mondo vegetale. Ciò che è importante da un punto di vista nutrizionale non è la percentuale di amminoacidi essenziali nel singolo alimento vegetale, ma quelli contenuti in totale nella dieta giornaliera e con un’alimentazione vegetale si riesce a superare la quantità di proteine consigliata. Spesso si pensa anche che i vegani debbano per forza prendere degli integratori, ma non è cosi. L’unico integratore che un vegano deve assumere rispetto a un non-vegano è la vitamina B12, una vitamina di produzione batterica che si trova sia nel terreno sia nello stomaco di alcuni ruminanti.

A parità di frutta, verdure, cereali e frutta secca o semi oleosi che dovrebbero essere presenti anche in una dieta onnivora, quella vegana differisce per la fonte proteica utilizzata: i legumi costano molto meno della carne. Inoltre, gli alimenti che vengono da altri Paesi non sono affatto necessari per raggiungere l’adeguatezza nutrizionale della propria alimentazione vegana, lo si può fare anche a km0, preferendo l’olio di oliva all’avocado, il riso alla quinoa e le mandorle siciliane agli anacardi.

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