Diete a base vegetale
Foto di RitaE da Pixabay

Abbiamo mai pensato di togliere definitivamente la carne dalla nostra dieta e passare a delle diete a base vegetale? Beh se è successo è cosa comune, in quanto sempre più persone scelgono questo piano alimentare che evita o almeno riduce l’assunzione della carne e di altri prodotti di origine animale.

Le ragioni per passare a diete vegetali sono molteplici soprattutto nel rispetto dell’ambiente e degli animali, oltre ad una salute migliore. Ad esempio la dieta mediterranea, che enfatizza i cibi vegetali e include piccole quantità di carne, è collegata a un minor rischio di malattie cardiache, diabete e cancro. Inoltre è legato anche a un lento declino mentale e ad un ridotto deterioramento cognitivo negli anziani.

 

Cosa dicono le ultime ricerche sulle diete a base vegetale?

Tuttavia resta da capire se questo piano alimentare porta effettivamente dei benefici al nostro organismo. Secondo uno studio del 2020 rispetto ai mangiatori di carne, chi assume una dieta a base vegetale potrebbe avere un maggior rischio di fratture ossee, in particolare quelle dell’anca. Un rischio maggiore del 43% di fratture ossee per i vegani che non assumono nulla che derivi da animali.

La causa principale è non assumere abbastanza calcio e proteine, portando ad una salute delle ossa scadente. Il legame tra calcio e salute delle ossa è spesso dato per scontato, ma i dati degli studi indicano che l’integrazione con il minerale non riduce il rischio di fratture in modo significativo. Anche l’integrazione con vitamina D non presenta effetti protettivi importanti: soltanto quando vitamina D e calcio sono combinati la riduzione del rischio diventa apprezzabile.

Le proteine sono state ritenute a lungo un problema per la salute delle ossa, a causa dell’aumentata escrezione di calcio che è legata ad un consumo elevato, potenziale causa di minor densità ossea. Per ogni grammo di proteine in più consumato, si registra un aumento dell’escrezione di calcio di circa 1 mg, legato ai processi metabolici che coinvolgono gli aminoacidi contenenti zolfo e che comportano un aumento del carico acido. Un buon apporto proteico è in realtà associato ad una miglior salute delle ossa particolarmente in soggetti adulti e anziani, soprattutto quando la dieta è ricca di calcio e prevede un elevato consumo di verdura e frutta.

 

Rischio di fratture ossee

Alla luce dei dati raccolti, il rischio di fratture, in particolar modo dell’anca, aumenta progressivamente tra i pescetariani, i vegetariani e soprattutto tra i vegani; una parziale spiegazione, aggiungono i ricercatori, potrebbe essere legata a un ridotto apporto di calcio e proteine tra i soggetti che non consumano carne, anche se differenze apprezzabili rimangono quando si tiene conto di questi fattori. Chi segue diete che restringono in maniera significativa l’apporto di alcuni alimenti deve essere molto attento alla composizione e alla qualità complessiva della dieta.

Bisogna tener conto non soltanto un adeguato apporto dei vari macronutrienti ma anche quello di minerali e vitamine. Chi segue una dieta vegana stretta necessita di un’attenta valutazione di quanto viene consumato e dell’integrazione di alcuni nutrienti essenziali il cui apporto con la selezione di cibi consumati può essere eccessivamente ridotto.

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