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Foto di Mary Pahlke da Pixabay

La tiroide di Hashimoto è un disturbo autoimmune in cui il sistema immunitario attacca la ghiandola tiroidea. Tra i sintomi comuni di questa condizione, vi sono l’affaticamento, l’aumento di peso, la sensibilità al freddo e la perdita di capelli. Anche se trattati con farmaci, i sintomi propri della patologia possono influire in modo significativo sulla qualità della vita.

Numerosi studi scientifici hanno dimostrato come una dieta specifica con l’esclusione di determinati alimenti, privilegiandone altri, e uno stile di vita sano ed equilibrato, oltre ai farmaci, possono migliorare sensibilmente i sintomi. La tiroide è una ghiandola endocrina che si trova alla base del collo. Secerne ormoni fondamentali per il corretto funzionamento di diversi organi, inclusi cuore, polmoni, scheletro e sistema nervoso centrale e digestivo.

 

Dieta Hashimoto, cos’è e quali sono i pro e i contro per la salute della tiroide?

Uno degli obiettivi principali della dieta Hashimoto è ridurre l’infiammazione nel corpo. L’infiammazione può contribuire ai sintomi della malattia di Hashimoto e compromettere la funzione tiroidea. La dieta mira a ridurre l’assunzione di alimenti che possono scatenare una risposta infiammatoria, come cibi trasformati, zuccheri raffinati e glutine. Alcuni studi suggeriscono che una dieta anti-infiammatoria potrebbe ridurre i livelli di anticorpi anti-tireoglobulina e migliorare la funzione tiroidea. La ricerca nel campo suggerisce che l’infiammazione può essere un fattore trainante di tutti i sintomi della tiroidite di Hashimoto. L’infiammazione è spesso legata alla dieta che risulta fondamentale per ridurre il rischio di altri disturbi correlati alla patolgia tiroidea, come: condizioni autoimmuni, colesterolo alto, obesità e diabete.

La dieta Hashimoto promuove il consumo di alimenti nutrienti che supportano la funzione tiroidea e il sistema immunitario. Questi includono frutta e verdura a foglia verde, pesce ricco di Omega3, alimenti ricchi di fibre come legumi e cereali integrali, nonché fonti di proteine magre come pollo, tacchino e uova. Inoltre, è importante garantire un’adeguata assunzione di iodio, selenio e vitamina D, che possono svolgere un ruolo cruciale nel supportare la tiroide. Inoltre è consigliabile evitare alimenti che possono scatenare una risposta infiammatoria o interferire con la funzione tiroidea. Questi possono includere cibi ricchi di glutine, latticini, soia, alimenti altamente processati, zuccheri raffinati e grassi saturi. Alcuni pazienti con Hashimoto possono anche essere sensibili a specifici alimenti, pertanto potrebbe essere utile tenere un diario alimentare per identificare eventuali trigger personali.

Quindi è fondamentale mantenere un equilibrio nutrizionale adeguato. Limitare determinati alimenti può comportare una ridotta assunzione di importanti nutrienti come calcio, vitamina D, ferro e vitamine del gruppo B. Pertanto, è consigliabile consultare un dietista o un nutrizionista specializzato in malattie autoimmuni per garantire un adeguato apporto di nutrienti essenziali. È possibile seguire alcuni consigli pratici per far si che la dieta funzioni. Ad esempio, pianificare i pasti in anticipo può aiutare a evitare scelte alimentari non salutari. Leggere attentamente le etichette degli alimenti può aiutare a evitare ingredienti nascosti che potrebbero essere dannosi per la tiroide. Inoltre, mangiare lentamente e masticare bene può facilitare la digestione e migliorare l’assorbimento dei nutrienti.

Sebbene siano maggiori i benefici per la nostra salute, questo piano alimentare può portare ad alcune sfide. Ad esempio, seguire restrizioni alimentari rigorose può risultare difficile per alcune persone, specialmente in contesti sociali. Inoltre, alcune diete popolari associate a Hashimoto, come la dieta senza glutine, possono essere costose. È importante mantenere una prospettiva equilibrata e adattare la dieta alle proprie esigenze individuali, lavorando a stretto contatto con un professionista della salute.

Foto di Mary Pahlke da Pixabay