
Il termine “spasmo ipnico” si riferisce a un fenomeno caratterizzato da una contrazione involontaria e improvvisa dei muscoli che controllano la respirazione durante il sonno. Questa condizione può comportare una momentanea interruzione del flusso d’aria, causando un risveglio parziale o totale del soggetto colpito. Lo spasmo ipnico non è una condizione patologica e non deve mettere in allarme. Si tratta di un evento del tutto benigno, molto frequente: infatti, interessa fino al 70% delle persone.
Sebbene non si tratti di nulla di grave, è comunque importante non fare finta di nulla perché alla base di questo fenomeno potrebbero esserci delle cattive abitudini di vita che è meglio correggere. Questa condizione si verifica quando i muscoli responsabili della respirazione, in particolare quelli della gola, subiscono una contrazione involontaria durante il sonno. Questo spasmo può comportare una temporanea ostruzione delle vie aeree, causando una pausa nella respirazione e spesso il risveglio del soggetto. In alcuni casi, la persona potrebbe non rendersi conto di quanto accade durante la notte.
Spasmo ipnico, cos’è questo disturbo del sonno?
Le cause possono essere varie e includono fattori fisici e comportamentali. Tra le cause fisiche, spiccano l’obesità, che può aumentare la pressione sui muscoli respiratori, e la struttura anatomica delle vie aeree, che può favorire l’occlusione durante il sonno. Altre cause possono includere disfunzioni della tiroide, allergie o reazioni a sostanze irritanti, come fumo o polveri sottili. Alcuni fattori possono aumentare il rischio di sviluppare spasmo ipnico. Tra questi, l’obesità è uno dei più significativi, poiché l’accumulo di tessuto adiposo intorno alle vie aeree può esercitare pressione su di esse. Inoltre, il consumo eccessivo di alcol o l’uso di sedativi può rilassare eccessivamente i muscoli respiratori, contribuendo al manifestarsi degli spasmi ipnici.
I sintomi dello spasmo ipnico possono variare, ma spesso includono risvegli notturni improvvisi con sensazione di soffocamento o affanno. In alcuni casi, il soggetto potrebbe avvertire una sensazione di ansia o agitazione dopo il risveglio. Nel lungo periodo, questa condizione può contribuire a una sensazione di stanchezza cronica e sonnolenza diurna. La diagnosi di spasmo ipnico viene solitamente effettuata attraverso una combinazione di anamnesi, valutazione fisica e test del sonno. Questi ultimi possono includere la polisonnografia, che registra diversi parametri durante il sonno, e l’oximetria notturna, che monitora i livelli di ossigeno nel sangue.
Per quanto riguarda il trattamento, esso dipende dalle cause sottostanti. In alcuni casi, è sufficiente apportare modifiche allo stile di vita, come perdere peso o evitare l’uso di sostanze che possono rilassare eccessivamente i muscoli respiratori. In situazioni più gravi, potrebbe essere necessario ricorrere a dispositivi di ventilazione assistita o a interventi chirurgici correttivi. Modifiche allo stile di vita e terapie respiratorie possono essere efficaci per alleviare i sintomi e migliorare la qualità del sonno per coloro che soffrono di questa condizione.
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