
Come sappiamo l’obesità è una condizione che porta innumerevoli svantaggi alle persone che ne soffrono, compreso il declino cognitivo. Un nuovo studio ha scoperto che anche nei bambini, colpiti da questa condizione, possono soffrire di problemi al cervello, presentando alterazioni collegate al declino cognitivo.
Già diversi studi hanno indagato su questa correlazione tra obesità e cervello. Uno studio del 2019 ha ipotizzato un collegamento tra l’abbondanza di massa grassa, soprattutto quella concentrata sulla pancia e una riduzione del volume cerebrale. Un secondo studio ha invece osservato nel cervello degli adulti obesi una sensibile riduzione di sostanza bianca. In pratica una sorta di invecchiamento precoce del cervello.
Obesità, anche i bambini hanno rischio sul cervello e declino cognitivo
Esiste quindi una correlazione tra obesità infantile e cervello? Un gruppo di ricercatori, utilizzando i dati della risonanza magnetica funzionale di un ampio studio a lungo termine sullo sviluppo e sulla salute del cervello dei bambini negli Stati Uniti, ha scoperto evidenti alterazioni in quello di bambini obesi e in sovrappeso. In particolare, la ricerca si è focalizzata sui preadolescenti, dimostrando che l’aumento dell’Indice di massa corporea non peggiora come è noto soltanto la loro salute fisica, ma anche quella del loro cervello, con conseguenze evidenti nel funzionamento cognitivo e nel rendimento scolastico.
Lo studio ha incluso 11.878 bambini di età compresa tra 9 e 10 anni provenienti da 21 località degli Stati Uniti. Dopo aver escluso quelli con disturbi alimentari, disturbi del neuro sviluppo e psichiatriche, lesioni cerebrali. Il team universitario ha sottoposto a risonanza magnetica funzionale 5.169 bambini nei quali i tassi di sovrappeso e obesità erano rispettivamente del 21% e del 17,6%. Valutando i risultati, i ricercatori hanno osservato una significativa compromissione dell’integrità della sostanza bianca, l’insieme di fasci di fibre nervose che collegano le varie aree cerebrali: le aree sofferenti includevano la materia bianca del corpo calloso, il principale connettore tra i due emisferi del cervello, e tratti all’interno degli emisferi che collegano i lobi del cervello.
Un grande problema della salute pubblica
Inoltre hanno riscontrato un assottigliamento della corteccia cerebrale, lo strato più esterno del cervello, la sostanza grigia che forma lo strato superficiale degli emisferi cerebrali, costituita essenzialmente da cellule nervose, che viene associata a funzioni esecutive compromesse. Tuttavia, sono rimasti sorpresi dall’entità della compromissione della sostanza bianca. Ed è sorprendente che questi cambiamenti siano visibili fin dall’infanzia. Ora sarebbe utile proseguire le indagini seguendo i ragazzi nella crescita per arrivare all’adolescenza. L’obesità è un grande problema di salute pubblica nel mondo perché rappresenta un serio fattore di rischio per malattie croniche quali ipertensione, diabete mellito di tipo 2, alcune forme di tumori e non solo. E l’allarme preoccupa ancora di più perché sono in aumento i bambini e gli adolescenti in sovrappeso e obesi.
Tra i Paesi europei, l’Italia è quello con il più alto tasso di obesità infantile: su un campione di 50mila bambini di terza elementare, il 20,4% è in sovrappeso e il 9,4% è obeso. Siamo il Paese della dieta mediterranea, considerata una delle migliori al mondo per nutrirsi in modo sano ed equilibrato non per niente Patrimonio dell’Unesco. Lasciamo dunque al supermercato merendine, dolcetti e bibite zuccherate, e insegniamo ai nostri ragazzi a mangiare bene.
Foto di Bruno /Germany da Pixabay