
Per cercare di prevenire il degrado ambientale, l’importante è di smettere di fare le cose che già facevamo prima. L’energia rinnovabile, ad esempio, è utile per prevenire il caos climatico solo nella misura in cui sostituisce i combustibili fossili. Sfortunatamente, le nuove tecnologie non portano sempre automaticamente alla distruzione di quelle vecchie. Ad esempio nel 2017 nel Regno Unito è stata costruita una nuova energia eolica offshore, più economica rispetto ad impianti a gas.
Tuttavia il disinvestimento all’ingrosso dai combustibili fossili che ci si poteva aspettare deve ancora avvenire. Dal vertice delle Nazioni Unite sul clima lo scorso novembre, il governo ha commissionato un nuovo giacimento di petrolio e gas e, secondo quanto riferito, prevede di concederne in licenza altri sei. Permessi simili sono stati concessi nella maggior parte delle nazioni ricche, anche prima dell’invasione russa dell’Ucraina.
Crisi climatica, l’ottimismo potrebbe evitare le previsioni pericolose
Perché ciò è ammesso e avviene? Beh è tutta una questione di politica. Le aziende di combustibili fossili devono spendere solo una parte delle loro entrate in attività di lobbying, per impedire la transizione energetica e difendere i propri investimenti. I combustibili fossi smetteranno di essere utilizzati quando i governi li lasceranno sottoterra. Purtroppo però c’è ancora un filone che ignora questa cruda verità.
Alcuni studiosi suggeriscono che le forze trainanti dello sviluppo umano prevalgono su battute d’arresto come guerre, pandemie e depressioni per offrire prosperità e benessere sempre maggiori. Credono che continueranno a spingere una marcia implacabile dell’umanità verso un futuro ancora più generoso. L’innovazione e il declino della fertilità possono consentire di evitare una decisione importante tra crescita economica e salvaguardia dell’ambiente. Un calo della fertilità ci farà guadagnare il tempo necessario per sviluppare tecnologie rivoluzionarie non specificate che un giorno ci salveranno dalla crisi climatica. Quindi, piuttosto che incoraggiare i paesi ad adottare “tecnologie per l’energia pulita e normative ambientali, dovremmo invece aiutarli ulteriormente a ridurla.
Il Pianeta potrebbe diventare inabitabile
Ovviamente non può on esserci qualche problema; sebbene il calo dei tassi di nascita è ben visibile, è ormai troppo tardi per la salvezza che ci aspettiamo. La più ottimistica delle proiezioni attuali vede la popolazione mondiale raggiungere il picco nel 2064, per poi scendere a un livello leggermente superiore al livello odierno entro il 2100. Tuttavia come suggerisce l’ondata di caldo di quest’anno, le condizioni necessarie per sostenere la vita umana in alcune parti del mondo sono a grave rischio, mentre alcuni sistemi terrestri potrebbero avvicinarsi al punto di non ritorno. Se superano queste soglie critiche, si innesca una cascata di cambiamenti, il pianeta vivente potrebbe capovolgersi in uno stato in gran parte inabitabile.
Purtroppo non si riesce a stabilire una connessione tra i tassi di fertilità e l’uso di combustibili fossili. Ci sono molti paesi i cui bassi tassi di fertilità sono accompagnati da un consumo molto elevato di combustibili fossili. Le Nazioni Unite per la riduzione del rischio di catastrofi ha avvertito che l’ottimismo irrazionale e una percezione errata del rischio esacerbano notevolmente la nostra esposizione al disastro. L’ottimismo infondato potrebbe essere visto come uno dei “tratti culturali” che aiutano a determinare il viaggio dell’umanità. Ci conduce non a un “futuro ancora più generoso”, ma a un posto completamente diverso. solo una rottura radicale dagli affari come al solito eviterà il disastro planetario. Ciò richiede la mobilitazione di massa dei cittadini per chiedere ai loro governi di fermare questi progetti e mantenere i combustibili fossili sottoterra.
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