fracking morte anziani
Foto di Nicola Giordano da Pixabay

Secondo un nuovo studio statunitense, le persone anziane che vivono vicino ai luoghi di fracking, ossia pozzi di petrolio e gas non convenzionali, possono avere un rischio maggiore di morte prematura. Queste nuove modalità d’estrazione di petrolio e gas non convenzionali si è espansa in modo molto rapido in tutta l’America, con oltre 17 milioni di persone che ormai vivono entro un chilometro da un pozzo attivo.

Rispetto ai metodi tradizionali questi nuovi sono legati a livelli elevati di inquinamento atmosferico tossico e alla qualità dell’acqua, dannosi per la salute umana. L’estrazione di combustibili fossili ha colpito in maniera davvero eccessiva la popolazione a basso reddito e le comunità di colore. I ricercatori impegnati nello studio hanno esaminato le cartelle cliniche di oltre 15 milioni di persone con età pari o superiore ai 65 anni.

 

Fracking, le persone anziane possono morire di morte prematura

Più le persone vivono vicino a un’operazione di petrolio e gas, maggiore è il rischio di morire prematuramente, anche dopo aver tenuto conto di fattori socioeconomici, ambientali e demografici come sesso e razza.  Le persone più colpite sono quelle che vivono vicinissime ai siti di fracking suggerendo che i contaminanti tossici nell’aria emessi dai siti hanno probabilmente contribuito a tassi di mortalità più elevati. L’esposizione alle tossine come ossidi d’azoto e materiali radioattivi, è collegata a un’ampia gamma di di condizioni mediche pericolose per la nostra vita.

In modo complessivo i residenti anziani che vivono vicino a questi pozzi hanno tassi di mortalità più alti di circa il 2,5% rispetto a quelli che vivono lontano rispetto al 3,5% per coloro che sono anche sottovento. Ciò significherebbe migliaia di morti premature legate al boom del petrolio e del gas, sebbene lo studio sottoposto a revisione paritaria non includa stime delle vite perse. Questo è stato il primo studio a evidenziare il legame tra morte prematura e metodi di perforazione non convenzionali. Inoltre evidenzia anche l’importanza della direzione del vento.

Nel 2015 sono stati perforati più di 100.000 pozzi UOGD a terra, molti dei quali raggruppati attorno ad aree residenziali densamente popolate. Studi precedenti che hanno scoperto che i residenti che vivono vicino a questi siti hanno una probabilità significativamente maggiore di soffrire di complicazioni prenatali, tumori e malattie respiratorie e cardiovascolari. Poiché l’esplorazione di petrolio e gas non convenzionale continua rapidamente, sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere i nessi causali tra la vita nelle vicinanze o sottovento e gli effetti negativi sulla salute.

Foto di Nicola Giordano da Pixabay