Come stiamo vedendo la realtà virtuale sta sempre più prendendo piede in qualunque campo della nostra vita e gli scienziati hanno scoperto i suoi possibili potenziali riguardo il capo della medicina. Infatti sembrerebbe che sia possibile utilizzare la realtà virtuale come anestetico per le persone che devono affrontare un’operazione chirurgica.
Basterà indossare il visore e le cuffie che distraggono dall’intervento chirurgico, utilizzando una tecnologia che permetterà alle persone di non essere più anestetizzate e di non utilizzare grandi quantità di antidolorifici che possono creare dipendenza. La realtà virtuale è apparsa nel 1960 quando venne utilizzata per uso militare per addestrare i soldati.
Realtà virtuale, l’utilizzo nella medicina come anestetico
Il dispositivo simile a una maschera utilizza schermi e sensori di movimento per creare un ambiente 3D generato dal computer con cui le persone possono interagire. È stato poi ripreso dal mondo dei giochi negli anni ’90. Ora i medici la stanno utilizzando per un uso non farmacologico per curare i pazienti. Da un’alternativa agli anestetici generali a una cura per le fobie e un potenziale cambiamento di vita per le persone con dolore cronico. Negli ospedali, negli hospice e nelle case di cura in tutto il Regno Unito, i pazienti stanno già iniziando a trarne beneficio.
L’anestesia generale può lasciare i pazienti disorientati, con comuni effetti collaterali fisici tra cui vomito e brividi. Possono esserci anche effetti a lungo termine, inclusi problemi di memoria o deterioramento cognitivo come la confusione, una condizione chiamata disfunzione cognitiva postoperatoria, che si pensa sia causata da sostanze chimiche anestetiche che danneggiano le cellule nervose. Questo sembra interessare particolarmente le persone anziane. Uno studio sulla rivista Deutsches Arzteblatt International nel 2014 ha rilevato che il 12% dei pazienti di età superiore ai 60 anni soffre di disfunzione cognitiva postoperatoria tre mesi dopo l’intervento chirurgico.
Ridurre l’ansia e gli effetti collaterali dell’anestetico
La tecnologia VR utilizzata offre una scelta di esperienze, tra cui sedersi in un bosco virtuale o nelle pianure dell’Africa, osservare la fauna selvatica, con particolare attenzione alla respirazione e alla consapevolezza. Sono disponibili anche film e concerti. I medici hanno iniziato a utilizzare la realtà virtuale per le procedure ortopediche elettive, come la sostituzione del ginocchio. Inoltre visto il feedback positivo hanno ampliato in più campi, scoprendo non solo he le cuffie VR riducono l’ansia, ma anche gli effetti collaterali che l’anestetico può portare.
Ulteriori benefici di questa nuova tecnologia è l’aver ridotto il soggiorno in ospedale quando si è fatto uso di un anestetico generale. Un ulteriore supporto per la realtà virtuale è stato fornito da una revisione del 2020 di Health Technology Wales delle prove scientifiche disponibili degli studi clinici: ha concluso che la realtà virtuale riduce il dolore in modo più efficace rispetto alle cure standard durante e immediatamente dopo le procedure. L’unico effetto collaterale è la nausea rara e lieve. La realtà virtuale è coinvolgente. Inonda il cervello di segnali audiovisivi, coinvolgendo i sensi e distogliendo l’attenzione del cervello dall’elaborazione dei segnali di dolore. Può interrompere il ciclo dei pensieri nelle persone con dolore cronico.
È potenzialmente un enorme aiuto per le persone con dolore cronico perché sappiamo che spesso i medici hanno poche opzioni efficaci, portando alla prescrizione di potenti antidolorifici come gli oppioidi che comportano un rischio di dipendenza. Come ultimo beneficio, ma non meno importante, è il suo valore. Le stime commerciali suggeriscono che l’utilizzo di apparecchiature VR può costare al SSN fino a 10 sterline al giorno. Quindi, se viene utilizzato su dieci pazienti al giorno, è solo una sterlina.
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