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Foto di Kai da Pixabay

Dal becco sottile del colibrì al becco affilato dell’aquila, gli uccelli presentano una straordinaria varietà di forme. Eppure, dietro questa diversità si cela una regola matematica universale che governa la crescita e la forma dei loro becchi.

Secondo un recente studio pubblicato su iScience, questa regola risale addirittura ai primi dinosauri, rivelando un legame evolutivo che dura da oltre 200 milioni di anni.

Una regola rara, ma potente

In biologia trovare regole universali è difficile. Tuttavia, quando emergono, esse spiegano in modo sorprendente i modelli che osserviamo in natura.

In questo caso, i ricercatori hanno identificato la cosiddetta “cascata di potenza“, una legge che descrive come si allarga la base di strutture appuntite — come becchi, denti e corna — partendo dalla punta.

Dopo aver osservato questa regola in molte altre strutture naturali, il team si è chiesto: vale anche per i becchi degli uccelli e dei loro antenati dinosauri?

I becchi nei dinosauri: un’evoluzione ripetuta

Non tutti i dinosauri avevano denti affilati come il Tyrannosaurus rex. Alcuni, come Ornithomimus edmontonicus, svilupparono un becco privo di denti.

Nei teropodi — il gruppo di dinosauri da cui derivano gli uccelli — il becco si è evoluto indipendentemente almeno sei volte. Solo uno di questi gruppi, però, riuscì a sopravvivere all’estinzione di massa di 66 milioni di anni fa, evolvendosi negli uccelli moderni.

Testando la regola: la cascata di potenza nei teropodi

Analizzando 127 specie di teropodi, gli scienziati hanno scoperto che il 95% dei loro becchi e musi seguiva perfettamente la regola della cascata di potenza.

Modelli evolutivi suggeriscono inoltre che anche il teropode ancestrale — dotato di muso dentato — rispettava questa legge.

Questo implica che la cascata di potenza potrebbe essere una regola universale anche per i musi di mammiferi, rettili e pesci.

Chi segue (e chi infrange) le regole

Dopo l’estinzione dei dinosauri, gli uccelli hanno subito una rapida evoluzione, adattando la forma del becco a una varietà incredibile di ambienti e stili di alimentazione:

  • Becchi adatti a mangiare frutta.
  • Becchi per catturare insetti.
  • Becchi per strappare carne o bere nettare.

La maggior parte degli uccelli segue la cascata di potenza.
Tuttavia, esistono eccezioni: ad esempio, la spatola euroasiatica presenta un becco altamente specializzato, perfetto per setacciare il fango, che viola la regola.

Il futuro della ricerca

Ora che è stato confermato che la cascata di potenza governa la forma dei becchi e dei musi da milioni di anni, il prossimo passo sarà studiare come questa regola agisce durante la crescita degli uccelli, dal pulcino all’adulto.

Scoprire nuove applicazioni della cascata di potenza potrebbe rivelare connessioni ancora più profonde nell’albero della vita.

Foto di Kai da Pixabay