alimenti trasformati cancro colorettale
Foto di F. Muhammad da Pixabay

Assumere cibi più freschi e integrali è un’ottima idea e offre molti incentivi. I cibi trasformati sono ottimi quando andiamo di fretta e abbiamo poco tempo, ma gli ultimi studi hanno mostrato un impatto negativo che questi alimenti possono avere sulla nostra salute. Proprio uno di quelli più recenti ha suggerito che questi cibi trasformati possono aumentare il rischio di sviluppare il cancro colorettale.

Gli esperti a riguardo hanno suggerito che ad avere il maggior rischio di sviluppare questa tipologia di cancro sono gli uomini. Quest’ultimi che assumevano questi cibi avevano il 29% in più un rischio maggiore di sviluppare il cancro colorettale. Al momento lo studio non ha riscontrato lo stesso nelle donne, ma non è chiaro perché. Lo studio sottolinea la limitazione di cibi come carni lavorate, zuppe istantanee, snack confezionati e caramelle e invece di mangiare più cereali integrali, frutta, verdura e proteine ​​magre.

Cibi trasformati, possibile causa del cancro colorettale

Ci sono sempre più studi che affermano che mangiare più sano è importante per ridurre questo rischio, soprattutto se ne abbiamo in famiglia. La prima cosa che dovremmo provare sono semplici interruttori. I ricercatori hanno detto di aver scelto una patata al forno invece delle patatine fritte e di aver sostituito yogurt zuccherati e gelato con yogurt greco e frutta. Per i numeri della malattia, per la localizzazione e i compiti dell’organo e per l’impatto che può avere l’obesità, la dieta è sempre chiamata in causa quando si parla di prevenzione del tumore del colon-retto. Tra gli elementi che possono aumentare o ridurre il rischio di ammalarsi, nel caso del cancro del colon, la dieta è probabilmente quello con il maggiore impatto.

Soltanto nel 2020 sarebbe stato possibile evitare oltre 2.200 nuove diagnosi intervenendo sulle abitudini alimentari. Ma nella realtà, secondo gli esperti, i numeri potrebbero essere anche più elevati. Quando affrontiamo questo argomento, dobbiamo tener conto di due aspetti fondamentali e ben distinti. Da un lato c’è il rischio acuito dai chili di troppo. Per questo, consumare quantità eccessive di tutti gli alimenti e, nello specifico, di alcuni di questi, gioca a sfavore. E, di conseguenza, di riserve che finiscono per determinare l’aumento del peso corporeo. Per queste ragioni, si capisce perché la prevenzione passa anche dall’abitudine a svolgere attività fisica. Oltre ad avere probabilmente dei meccanismi propri di prevenzione, il movimento è il migliore argine all’allargamento del girovita.

 

La dieta e ciò che mangiamo sono la scelta migliore per la prevenzione

Al di là dei chili di troppo, l’impatto più significativo sembra giungere da una dieta nel complesso squilibrata, di cui il sovrappeso e l’obesità sono tutt’al più una conseguenza. La dieta maggiormente associata a un’alimentazione preventiva è la dieta mediterranea. Questo insieme di abitudini consiste principalmente nel favorire determinati alimenti e nel limitarne altri. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro definisce la carne rossa probabilmente cancerogena e quella trasformata sicuramente cancerogena. Si tratta di una classificazione che riporta il grado di sicurezza che gli esperti hanno relativamente al legame tra una sostanza e il pericolo di sviluppare la malattia nell’uomo.

Ridurre questi alimenti nella dieta è senza dubbio una scelta di salute, che non riguarda soltanto la prevenzione dei tumori, ma anche delle malattie cardiovascolari. Ovviamente questi cibi non devono essere completamente banditi dalla nostra dieta, bensì dovremmo limitarne i consumi. Meglio quindi optare per metodi di cottura più sani, come per esempio al vapore o al forno. E, in ogni caso, abbinare un contorno a base di verdure alla carne. In questo modo le fibre contribuiranno a limitare l’assorbimento di sostanze nocive nel tratto digerente.

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