
La maggior parte delle persone che sono infettate dal vaiolo delle scimmie, era sieropositiva. Dei 57 pazienti ricoverati in ospedale, l’82% erano affetti da HIV. Più di due terzi dei pazienti erano neri e quasi un quarto erano senzatetto, riflettendo le disuguaglianze razziali ed economiche osservate nell’epidemia in generale. La ricerca suggerisce, sebbene i casi di vaiolo delle scimmie fossero lievi, bisogna che i medici facciano maggiore attenzione all’HIV ed essere pronti ad affrontare entrambi i virus.
Secondo gli esperti sembrerebbe che le due infezioni si siano scontrate, portando a cause disastrose. Alla maggior parte dei pazienti è stato somministrato il Tpoxx, ma per molti la somministrazione è arrivata in ritardo, oltre 4 settimane dopo aver fatto la richiesta. Sono stati segnalati oltre 76.000 casi di vaiolo delle scimmie in tutto il mondo, con quasi 28.000 solo negli Stati Uniti.
Sieropositività trovata maggiormente nelle persone infette da vaiolo delle scimmie
Ovviamente la maggioranza dei casi risulta essere maggiore per gli uomini omosessuali che hanno avuto rapporti. Il numero di nuove infezioni da vaiolo delle scimmie è diminuito costantemente da settembre. Ma anche il numero di persone ad alto rischio che optano per la vaccinazione è diminuito. Solo il 7% delle dosi di vaccino somministrate finora sono andate a riceventi neri. Nel nuovo rapporto, gli scienziati del CDC hanno analizzato i casi clinici di 57 pazienti di età superiore ai 18 anni che sono stati ricoverati in ospedale per vaiolo delle scimmie tra il 10 agosto e il 10 ottobre. Circa il 95% dei pazienti erano maschi.
Tutti avevano eruzioni cutanee e la maggior parte aveva anche gravi lesioni alla bocca, all’uretra, al retto o alla vagina. Circa uno su cinque ha manifestato sintomi ai polmoni e agli occhi e in quattro pazienti sono stati colpiti cervello e midollo spinale. Due dei pazienti, uno dei quali aveva l’HIV, erano in cura per il cancro; tre erano destinatari di trapianti di organi solidi; e tre erano incinte. Tutte queste condizioni sono legate a un sistema immunitario indebolito.
Un terzo dei pazienti è stato ricoverato in unità di terapia intensiva. Dei 12 decessi registrati, cinque sono stati il risultato di complicazioni dovute all’infezione da vaiolo delle scimmie, sei sono sotto inchiesta e uno è stato determinato come non correlato.
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