
In tutto il mondo gli attivisti stanno spingendo per far si che i fiumi abbiano, per una maggior sicurezza, una persona giuridica, ossia abbiano gli ugual diritti degli umani. Ciò però può far insorgere dubbi: solo simbolismo oppure può portare ad un notevole cambiamento ambientale?
A molti fiumi è stata concessa la persona giuridica ed hanno ottenuto diritti importanti tra cui quello di scorrere, di essere protetto dall’inquinamento e anche il diritto di citare in giudizio. Anche nell’antichità i fiumi sono stati sempre protetti in quanto secondo alcune credenze, le acque erano fonti di guarigione e un riconoscimento dei suoi diritti aiuterebbe a proteggerla ancora di più per le generazioni future.
Cambiamento ambientale, i fiumi potranno avere gli stessi diritti delle persone
La Gazza è uno dei tanti fiumi ad essere riconosciuto come un’entità vivente in tutto il mondo. Il fiorente movimento per i diritti della natura sta spingendo le autorità a riconoscere per legge le caratteristiche naturali, dai laghi alle montagne, conferendo loro una personalità giuridica o un diritto indipendente di prosperare. Dare questo status di persone ai fiumi sta ravvivando l’ambientalismo globale.
Tuttavia i diritti legali per la natura possono effettivamente proteggerla? Oppure questi diritti sfidano le fondamenta del capitalismo? I giuristi occidentali cominciarono a sondare il terreno nel 1972, quando si pensava che l’ambiente doveva essere considerato come un soggetto con una personalità scientifica. Il movimento odierno avviato nel 2017 quando un atto del parlamento in Nuova Zelanda ha concesso all’intero fiume Whanganui i diritti come entità indipendente, considerandolo un insieme indivisibile dalla sorgente al mare.
C’è sempre più un tentativo per far si che questo avvenga, ma non è molto chiaro come questo sia possibile. Se questo fatto fa sembrare i diritti per i fiumi un simbolismo, i ricercatori sostengono che è ancora possibile un reale potere di trasformazione. La persona giuridica potrebbe avere successo laddove decenni di leggi ambientali hanno fallito, avviando un cambiamento culturale lontano dal concepire la natura come un magazzino di beni per uso umano.
I diritti della natura si affermano con maggiore forza nei paesi post-coloniali, dove le popolazioni indigene si sforzano di proteggere le terre tradizionali. L’uso dei diritti della natura può aiutare a riorientare la legge intorno alle relazioni indigene e alle responsabilità nei confronti della natura. In definitiva la legge deve riconoscere che vengono prima i diritti della natura, seguiti dai diritti umani e poi dai diritti aziendali perché senza la natura non c’è vita umana.
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