Hai mai sentito o letto di correnti di aria calda e umida che attraversano il cielo? Ma ancora più importante, hai sentito parlare di come questi causino buchi più in superficie? Un nuovo studio ha rivelato che questi cosiddetti fiumi atmosferici hanno la loro parte di responsabilità nella formazione di grandi buchi nel ghiaccio dell’Antartide.
Weddell Polynya, un grande buco nel ghiaccio antartico
Nel 1973, un buco apparve improvvisamente nel ghiaccio marino al largo della costa dell’Antartide. È rimasto invariato per i successivi tre inverni, fino a quando non ha iniziato a scomparire in gran parte prima di riemergere nel 2017, più di 40 anni dopo.
Questi tipi di fori sono noti come polynya. E proprio come lo si immagina, è una specie di area aperta circondata dal ghiaccio marino. Anche se sembra divertente, possiamo vederlo come l’opposto di un iceberg. Nel 1973, sull’altopiano oceanico di Maud Rise, nel Mare di Weddell dell’Oceano Antartico, lo chiamarono Weddell Polynya. Il modo molto dinamico in cui si è formato, senza un’apparente spiegazione, ha a lungo perplesso gli scienziati, che hanno cercato di capirlo negli ultimi anni.
Uno studio dello scorso anno ha suggerito che il buco nel ghiaccio antartico fosse il risultato della coincidenza di diverse anomalie climatiche. Mentre un altro studio ne individuava le cause: le tracce di intensi cicloni formati dalla circolazione atmosferica. Questi getti possono trascinare il fondo dell’oceano galleggiante in direzioni opposte e dare origine alla polynya.
Ma un nuovo studio ha fatto più luce sulla comprensione di questo fenomeno. Un altro contributo che è passato inosservato fino ad ora: fiumi atmosferici di aria calda e umida.
Il grande buco in Antartide causato da fiumi atmosferici
I ricercatori hanno raccolto molte informazioni dagli eventi polynya registrati nel Mare di Weddell al largo della costa antartica tra il 1973 e il 2017. Così hanno scoperto che i fiumi atmosferici probabilmente avevano la loro parte di responsabilità nella formazione della Weddell Polynya.
Hanno scoperto che questi flussi di calore e vapore acqueo che attraversavano il cielo percorrevano lunghe distanze, spostandosi dal breve sud-est del Sud America al Mare di Weddell nel 2017.
Infatti, nel mese di settembre di quest’anno, un fiume atmosferico ha aumentato la temperatura dell’aria nel mare di Weddell nell’atmosfera di 10°C. Il movimento di aria calda e umida sotto forma di fiumi atmosferici ha causato lo scioglimento del ghiaccio antartico attraverso diversi effetti combinati: un effetto serra creato dal vapore acqueo, il rilascio di calore nell’aria e il contributo dei cicloni.
I ricercatori affermano hanno una rilevanza globale perché possono accelerare il cambiamento climatico, con il quale hanno una correlazione molto stretta.
Ph. credit: NASA