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Il sonno è un’attività di cui il nostro corpo ha bisogno per continuare a funzionare. Poiché è un processo biologico, è regolato da reazioni chimiche all’interno del nostro corpo. Fino ad ora, sappiamo tutti che una sua protagonista è la melatonina, poiché favorisce il sonno. Ma sappiamo come lo fa? Grazie alla scienza, ora sì.

Si sapeva che la melatonina non solo era in grado di favorire il sonno, ma i suoi cambiamenti potevano anche causare variazioni nel nostro orologio biologico. Tuttavia, nonostante comprendiamo che questo è un ottimo alleato contro problemi come il jet lag, non avevamo davvero idea di come agisse nel nostro corpo per innescare il sonno.

Ora, grazie alla ricerca pubblicata su PNAS dai ricercatori della UConn Health, questo dubbio potrebbe finalmente essere fugato dalle nostre menti. Tutto grazie alle informazioni che sono riuscite a ottenere dai vermi addormentati, scientificamente conosciuti come C. elegans.

 

In che modo la melatonina favorisce il sonno?

In generale, è stato determinato tutto ciò è determinato dalla sua capacità di interagire con i recettori nel cervello responsabili del sonno. Nello specifico, questi recettori nella nostra mente sono identificati come MT1 e MT2.

Durante il loro studio sui vermi, i ricercatori hanno notato che era l’interazione tra la melatonina e il recettore MT1. Una volta che questi due entrano in contatto, si attiva un processo – mai associato prima a questi elementi – noto come canale del potassio.

I neuroscienziati Zhao-Wen Wang e Bojun Chen, responsabili dello studio, si sono poi dedicati allo studio dei processi all’interno di detto canale. In generale, è noto che il canale ha principalmente una funzione: limitare il rilascio di neurotrasmettitori. Nella loro ricerca, quando la melatonina è entrata in contatto con MT1, il canale viene attivato. Successivamente, hanno persino scoperto che, per attivarsi in qualsiasi momento, richiede la presenza di un recettore della melatonina.

 

Questo vale anche per gli esseri umani?

Al momento, la ricerca è stata effettuata solo in un modello sperimentale con i vermi. Tuttavia, gli autori affermano che la ricerca ha già stabilito relazioni tra i modelli di sonno dei vermi e altri mammiferi (compresi gli esseri umani).

Per giungere definitivamente a questa conclusione, sono necessarie ulteriori ricerche. Con questo obiettivo in mente, Wang e Chen propongono già di effettuare un successivo studio, questa volta su un modello per vedere se la melatonina favorisce anche il sonno nei topi a causa della sua relazione con il canale. Se si giungesse ad una migliore comprensione dell’interazione tra questi due elementi, una grande varietà di condizioni potrebbe essere affrontata in modo più efficace.

Photo by Tuva Mathilde Løland on Unsplash