
È il 1975 quando il paleontologo James Kitching scopre, ai piedi della gola di Oliviershoek in Sudafrica, qualcosa di apparentemente ordinario: una tana fossilizzata. Solo dopo un’attenta analisi, emerge l’incredibile: al suo interno non c’è solo un Thrinaxodon, piccolo rettile simile a un mammifero, ma anche una Broomistega, un raro anfibio. I due animali, appartenenti a specie diverse, sono fossilizzati insieme, in un’intimità che ha attraversato i millenni.
Il conforto triassico
La scena è stata ribattezzata con affetto “Il conforto triassico”, o “L’abbraccio del Triassico”. Un’immagine rara, quasi impossibile da immaginare: la Broomistega giace a pancia in su, sopra il Thrinaxodon, come in un gesto di fiducia o disperazione. Un’immagine così umana da sembrare una carezza tra specie.
Un legame nato nella Grande Morìa
L’evento risale a circa 250 milioni di anni fa, in piena Grande Estinzione Permiana, anche detta “Grande Morìa”: il periodo più buio nella storia della vita sulla Terra, in cui scomparvero il 90% delle specie marine e il 70% di quelle terrestri. Un contesto di sopravvivenza estrema, in cui ogni gesto di prossimità acquista un significato profondo.
Coincidenza o scelta consapevole?
Inizialmente si è pensato a un caso: forse il fango aveva travolto l’anfibio, trasportandolo nella tana del Thrinaxodon. Ma gli esami al sincrotrone raccontano una storia diversa. Le ossa della Broomistega mostrano segni di guarigione da traumi, ma non ci sono morsi compatibili con quelli del presunto “ospite”. Inoltre, la posizione perfettamente simmetrica del corpo, a stretto contatto con il mammifero, suggerisce un atto volontario.
La tana come rifugio condiviso
Secondo gli scienziati, è plausibile che l’anfibio ferito si sia introdotto nella tana per cercare riparo dalla stagione secca. Il Thrinaxodon, forse in torpore estivo (una sorta di letargo), non si è accorto dell’intruso o non ha avuto la forza o la volontà di allontanarlo. Così, nel silenzio della sopravvivenza, due creature si sono trovate unite. Per sempre.
Un’immagine di empatia ancestrale
Quel che resta oggi è più di un fossile: è un simbolo preistorico di empatia, coesistenza e conforto, in un mondo in rovina. Un gesto semplice e potente, arrivato fino a noi attraverso il tempo e la pietra.
Foto di Christoph Schütz da Pixabay