
Il monachesimo buddista è un percorso di totale dedizione alla spiritualità e alla ricerca dell’illuminazione. I monaci, chiamati bhikkhu, e le monache, note come bhikkhuni, vivono seguendo il Vinaya, un codice monastico che regola ogni aspetto della loro esistenza. Queste regole, stabilite dal Buddha stesso, sono finalizzate a favorire la meditazione e il distacco dai desideri materiali.
Le cinque regole fondamentali
Tutti i monaci buddisti devono rispettare cinque precetti fondamentali, comuni anche ai laici, ma applicati in modo molto più rigoroso:
- Non uccidere alcun essere vivente, nemmeno gli insetti.
- Non rubare o appropriarsi di ciò che non è stato donato.
- Astenersi da ogni attività sessuale, in quanto il celibato è obbligatorio.
- Non mentire o ingannare, per mantenere una condotta pura.
- Non assumere sostanze intossicanti, come alcol o droghe, per evitare alterazioni della mente.
Il rigido codice del Vinaya
Oltre a questi precetti di base, i monaci seguono centinaia di regole stabilite dal Vinaya, che regolano la loro routine quotidiana. Tra queste troviamo:
- Vestiario e aspetto: devono indossare la tipica tonaca color zafferano e radersi completamente la testa.
- Dieta frugale: possono consumare solo due pasti al giorno, prima di mezzogiorno, e il cibo deve essere offerto dai laici.
- Niente denaro: i monaci non possono possedere soldi o beni materiali e devono vivere solo di elemosine.
- Astensione da divertimenti: niente musica, balli, spettacoli o qualsiasi forma di intrattenimento.
- Modestia e umiltà: non possono vantarsi, lodarsi o cercare privilegi rispetto agli altri.
Le regole più sorprendenti
Alcune norme possono sembrare particolarmente curiose per chi non è familiare con il monachesimo buddista. Ad esempio, i monaci non possono:
- Mangiare dopo mezzogiorno.
- Dormire su letti alti o troppo comodi.
- Accettare oro o argento.
- Toccare o essere toccati da una persona del sesso opposto.
- Usare profumi o gioielli.
Perché i monaci seguono queste regole?
Lo scopo di queste restrizioni è eliminare ogni attaccamento ai piaceri materiali e favorire la meditazione e la consapevolezza. Il buddismo insegna che il desiderio è la causa della sofferenza e che solo attraverso il distacco è possibile raggiungere l’illuminazione.
Una vita di devozione
Nonostante le difficoltà, molti monaci vedono in queste regole una via per una vita serena e disciplinata. Vivere con meno significa avere più tempo ed energia per la crescita interiore, la meditazione e la diffusione degli insegnamenti del Buddha. Un cammino che, per loro, rappresenta la massima espressione della libertà spirituale.