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Foto di Caz Hayek su Unsplash

Uno studio avverte che il genoma del famoso cigno nero australiano lo rende molto vulnerabile. L’influenza aviaria è un pericolo. Lo studio pubblicato la scorsa settimana sul portale Genome Biology avverte che un singolo virus può uccidere tutti i cigni neri.

Il cigno nero australiano (Cygnus atratus) è molto famoso. È praticamente un’icona, con il suo piumaggio che contrasta con quello dei cigni bianchi dell’emisfero boreale. Ma la bellezza nasconde un grave problema: poiché sono più isolati, geograficamente, diventano anche meno immuni e più suscettibili alle malattie infettive, principalmente le malattie da cui l’Australia era protetta su larga scala.

Il cigno nero è estremamente sensibile all’influenza aviaria. Ma è stato difficile comprendere questa sensibilità perché gli scienziati non hanno genomi e trascrittomi delle specie disponibili per l’analisi. Il genoma è il corredo genetico, l’insieme dei geni di una data specie. Il trascrittoma è l’insieme di molecole di mRNA presenti in una specifica cellula o tessuto in un dato momento.

In questo studio, spiegano gli autori (provenienti da diversi Paesi), per la prima volta sono stati generati i primi genomi di cigno nero, con la lunghezza del cromosoma annotata con i dati del trascrittoma. Questi genomi e trascrittomi sono serviti a dimostrare che, a differenza di altri uccelli acquatici selvatici, i cigni neri non hanno un vasto repertorio di geni immunitari. Non sono così immuni alle malattie. Mancano importanti geni immunitari.

Per giungere a queste conclusioni, gli scienziati hanno utilizzato un potente software per computer per confrontare i geni del cigno nero con il cigno bianco (Cygnus olor). Sono state confrontate decine di migliaia di geni. E in quei confronti hanno visto che una classe di proteine ​​della famiglia TLR7 non è attivata come dovrebbe – e TLR7 è collegata alla protezione contro l’influenza aviaria e altri agenti patogeni. Cioè, il gene per la protezione contro il virus dell’influenza aviaria c’è, ma non si attiva quando serve. E così, quando vengono “catturati” dal virus dell’influenza aviaria, la reazione infiammatoria viene deregolamentata.

I dati suggeriscono che il sistema immunitario del cigno nero è così fragile che, se dovesse comparire un’infezione virale aviaria nel suo habitat, la sopravvivenza della specie del cigno nero è “in grave pericolo“.

La microbiologa Kirsty Short, dell’Università del Queensland, in Australia, ha aggiunto: “Questi cigni possono morire già dopo tre giorni se vengono infettati dall’influenza aviaria.” Ma i cigni neri difficilmente scomparirebbero (tutti), almeno in breve tempo: in tutto se ne contano circa un milione di specie.