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Gli archeologi hanno recentemente scoperto un “santuario dei falchi” di 1.700 anni con 15 falchi senza testa posti su un piedistallo. Ma ciò che più sconcerta il mondo dell’archeologia è il messaggio nascosto che si trova in quel luogo. Tra gli altri reperti ci sarebbe anche quello di un monumento in pietra che rappresenta due divinità sconosciute. Vicino al piedistallo c’era un arpione di ferro lungo circa 34 centimetri.

Nel frattempo, in un’altra stanza, il team di archeologi ha trovato una stele, o pilastro, con messaggi nascosti. Questi erano scritti in greco e tradotti come “È improprio bollire una testa qui“.

Tutti questi oggetti, monumenti e iscrizioni sono stati trovati nell’antico porto egizio di Berenike, sul Mar Rosso. Da parte sua, le stime archeologiche affermano che il sito fosse ancora occupato durante il IV secolo d.C., quando l’Impero Romano controllava ancora l’Egitto.

I ricercatori hanno condiviso le loro scoperte nel numero di ottobre dell’American Journal of Archaeology.

 

Messaggi nascosti e misteri da risolvere

Per quanto riguarda i falchi senza testa trovati, gli archeologi non sanno perché siano stati decapitati. Gli archeologi inoltre non sanno perché in quella stanza sia stato messo il divieto di bollire le teste, tanto meno perché ci fosse un arpione vicino ai falchi.

Sulla stele sono rappresentate tre divinità: Arpocrate di Koptos, che è un “dio bambino” insieme a due divinità sconosciute. Uno di loro ha una “testa di falco” e l’altro sembra essere una dea con una corona fatta di “corna di vacca e un disco solare”. Tra le tre divinità, la più importante sarebbe il dio dalla testa di falco, secondo gli archeologi.

Una delle possibili spiegazioni per la presenza di falchi decapitati è che facevano parte di un’offerta alle divinità. Si pensa lo stesso dell’arpione, che farebbe parte dell’offerta.

Inoltre, il team di archeologi presume che gli animali sacrificati siano stati bolliti prima di essere presentati al dio. È probabile che le loro teste siano state precedentemente rimosse prima della bollitura, poiché l’iscrizione sulla stele dice che è vietato bollirla lì.

A causa dell’età del sito, gli archeologi stimano che le antiche pratiche religiose egiziane fossero ancora eseguite mentre l‘Impero Romano aveva il controllo dell’Egitto. Pertanto, questo santuario è un chiaro segno che la religione egiziana tradizionale non è scomparsa dopo l’ascesa del cristianesimo.