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Foto di Antonio Corigliano da Pixabay

Un ampio studio ha mostrato che l’aumento del rischio di coaguli di sangue è possibile fino e oltre un’anno dopo aver contratto il Covid-19. Le cartelle cliniche di 48 milioni di adulti non vaccinati suggeriscono che la prima ondata della pandemia nel 2020 potrebbe aver portato ad altri 10.500 casi di infarto, ictus e altre complicazioni di coaguli di sangue come la trombosi venosa profonda.

Lo studio suggerisce che la possibilità di coaguli di sangue può presentarsi anche oltre le 49 settimane dopo l’infezione. Inoltre i ricercatori hanno anche dimostrato che le persone che non sono state ricoverate in ospedale, hanno affrontato un rischio maggiore di coaguli di sangue nella prima ondata.

 

Coaguli di sangue, l’aumento del rischio rimane oltre un’anno dall’infezione Covid-19

Sebbene il rischio per gli individui rimanga piccolo, l’effetto sulla salute pubblica potrebbe essere sostanziale e le strategie per prevenire gli eventi vascolari saranno importanti mentre continuiamo attraverso la pandemia. I rischi sembrerebbero essere diminuiti con il passare del tempo. I pazienti avevano 21 volte più probabilità di avere un infarto o ictus nella settimana successiva alla diagnosi di Covid-19. Dopo quattro settimane, il rischio era 3,9 volte maggiore del solito. Infarti e ictus sono principalmente causati da coaguli di sangue che bloccano le arterie.

Il rischio di coaguli nelle vene era 33 volte maggiore nella settimana successiva alla diagnosi di Covid-19, scendendo a otto volte maggiore dopo quattro settimane. Le condizioni causate da questi coaguli includono trombosi venosa profonda ed embolia polmonare, che possono essere fatali.Nel complesso, il rischio individuale rimane basso, hanno affermato gli autori. Gli uomini di età superiore agli 80 anni sono a più alto rischio. I ricercatori sono rassicurati sul fatto che il rischio scenda abbastanza rapidamente, in particolare per infarti e ictus, ma la scoperta che rimane elevato per qualche tempo mette in evidenza gli effetti a lungo termine del Covid-19 che stiamo solo iniziando a capire.

I passaggi come la somministrazione di farmaci per abbassare la pressione sanguigna ai pazienti ad alto rischio potrebbero aiutare a ridurre i casi di coaguli gravi. I ricercatori stanno ora studiando dati più recenti per capire come la vaccinazione e l’impatto delle nuove varianti di Covid-19 possono influenzare i rischi di coagulazione del sangue.

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