
Secondo ricerche internazionali, limitare il consumo di cibo in una determinata fascia oraria, che può andare dalle 7.00 di mattina alle 15.00 di pomeriggio, può aiutarci a perdere peso e ridurre i livelli di pressione sanguigna. Lo studio che ha esaminato 90 persone obese negli Stati Uniti, rilevando che le persone che consumavano il cibo nella fascia di tempo limitato perdevano circa 5 chilogrammi rispetto le persone che assumevano cibo per 12 ore o di più.
Questo trattamento quindi è stato in grado di abbassare i livelli di pressione sanguigna per ben 14 settimane. Ciò porta a farci capire che le persone che soffrono di obesità e ipertensione sono le candidate perfette per questo nuovo trattamento. Ciò migliora inoltre il nostro umore, alleviando le sensazioni di depressione, aumentando il vigore.
Perdere peso, mangiare a intermittenza può aiutare nell’obesità e ipertensione
I ricercatori inoltre hanno suggerito che le persone che utilizzano questo trattamento per più tempo possono perdere maggiormente grasso corporeo e il grasso del tronco. Tuttavia, eTRE non ha influenzato la maggior parte dei fattori di rischio cardiometabolico a digiuno nell’analisi principale dell’intenzione di trattare. I partecipanti erano di età compresa tra i 25 ai 75 anni a cui hanno dato una dieta dimagrante. I dati suggeriscono che eTRE è fattibile, poiché i partecipanti hanno aderito in media sei giorni alla settimana e la maggior parte dei partecipanti ha aderito almeno cinque giorni alla settimana.
Nonostante le difficoltà legate alla navigazione tra le attività sociali serali e gli orari occupazionali, l’adesione a eTRE era simile a quella di altri interventi TRE e la soddisfazione era simile tra i gruppi. Inoltre, hanno scoperto che eTRE era accettabile per molti pazienti. Circa il 41% dei partecipanti al completamento del gruppo eTRE+ER ha pianificato di continuare a praticare eTRE dopo la conclusione dello studio. Tuttavia, gli autori hanno affermato che erano necessari studi più ampi per confermare se fosse meglio perdere grasso in modo specifico.
Futuri studi clinici dovranno avere campioni più grandi per determinare se il digiuno intermittente influisce sulla composizione corporea e sulla salute cardiometabolica. Dovrebbero indagare se i tempi e la durata della finestra alimentare influiscono su questi risultati, oltre a determinare chi può aderire a eTRE rispetto a chi non può e trarrebbe invece beneficio da altri interventi sull’orario dei pasti. L’intervento eTRE dovrebbe essere ulteriormente testato come approccio a basso costo e facile da implementare per migliorare la salute e curare le malattie.
È stato scoperto che questo studio avesse delle limitazioni tra cui essere di durata modesta, arruolare principalmente donne e non raggiungere la dimensione del campione prevista, in parte a causa della pandemia di Covid-19. Inoltre, l’attività fisica mediante autovalutazione, non mediante accelerometria, potrebbe aver limitato la capacità di rilevare differenze nell’attività fisica tra i gruppi. Infine, i ricercatori hanno misurato gli endpoint cardiometabolici solo a digiuno. La ricerca futura dovrebbe studiare gli endpoint glicemici nello stato postprandiale o in un periodo di 24 ore.
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