Long Covid sintomi aiuto
Foto di Engin Akyurt da Pixabay

Nebbia del cervello“: l’incapacità di concentrarsi, ricordare i dettagli o completare i compiti che sono a noi familiari. Mal di testa spesso grave, mancanza di respiro, dolori al petto e battito cardiaco accelerato. Questi sono solo alcuni dei molteplici sintomi del Long Covid, una condizione lunga del Covid-19, che secondo gli esperti affligge dal 10 al 30% delle persone che hanno avuto il Covid-19.

I sintomi possono apparire durante giorni e mesi successivi dopo che le persone si siano riprese dal virus. Alcuni esperti hanno riportato che ad alcuni pazienti risultava estremamente difficile fare i compiti più semplici e quotidiani. Molte persone colpite non riscontrano più il virus e i sintomi, ma riportano tutti che hanno la netta sensazione di non essere più gli stessi.

 

Long Covid, sintomi e come chiedere aiuto

Alcuni pazienti hanno trovato aiuto grazie la creazione di cliniche speciali per aiutare un numero crescente di “trasportatori a lungo raggio“. I funzionari sanitari esortano con molto interesse le persone che hanno avuto il Covid-19 per lungo tempo a cercare aiuto e assistenza medica, anche se non si ha avuto sintomi lievi e non si è finiti in ospedale. Non è necessario essere gravemente malati per riportare i sintomi del Long Covid, affermano gli esperti.

In primo luogo gli operatori sanitari consigliano di contattare il proprio medico di base per esporre i propri sintomi e chiedere loro cosa fare. Se ciò è impossibile possiamo contattare ospedali e cliniche e chiedere di essere valutati. Secondo uno studio americano pubblicato su Cell, sono apparentemente 4 i fattori che possono aiutare a predire l’insorgenza della sindrome da Long Covid: la presenza di autoanticorpi, la riattivazione del virus di Epstein-Barr, il diabete di tipo 2 e il livello ematico di RNA virale in capo all’infezione.

 

Un senso di ansia generalizzata

In un articolo che ha incrociato i dati di tre studi differenti con relative interviste a persone affette da Long Covid, sono stati individuati diversi punti critici segnalati dai pazienti, tra cui la difficoltà di giungere a una diagnosi della condizione e, allo stesso tempo, una prognosi incerta dovuta alla mancanza di studi scientifici sull’argomento. A questo si aggiunge una buona parte di intervistati che ha dichiarato di essersi trovata di fronte a personale medico impreparato sulla patologia o non in grado di riconoscere l’impatto sulla qualità della vita. Altro tema emerso è quello di un senso di ansia generalizzata, paralizzante, che trasversalmente ha colpito gli intervistati di tutte le età.

Il senso di sconforto che genera una patologia psico-fisica di cui si conosce poco e che ancora non dispone di dati sufficienti a determinarne la reale dimensione. Come evidenziato nell’articolo, si tratta di tematiche e situazioni che contraddistinguono anche il mondo delle malattie rare, e che i pazienti affetti da queste patologie sperimentano continuamente sulla propria pelle.

Foto di Engin Akyurt da Pixabay