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Un nuovo studio ha scoperto che i pipistrelli vampiri possono chiamare i loro amici per un pasto o per scacciare individui indesiderati. Sì, avete letto bene. Durante i loro consueti viaggi notturni in cerca di cibo, i pipistrelli vampiri si riuniscono preferibilmente con i loro compagni, con i quali hanno un primo legame sociale.

Gli scienziati hanno posizionato minuscoli sensori di prossimità su 50 femmine di Desmodus rotundus, tra cui 27 pipistrelli selvatici e 23 che erano stati in cattività per quasi 2 anni, prima di rilasciarli nel loro habitat.

Sebbene i pipistrelli non abbiano quasi mai lasciato il loro trespolo, le femmine con una stretta connessione sociale si sarebbero riunite lontano dal loro trespolo. Inoltre, gli animali che si sono associati a più partner sul trespolo si sono trovati anche con più partner durante i viaggi di ricerca del cibo.

Questa nuova ricerca mostra che questi pipistrelli, specialmente le femmine, chiamano i loro compagni all’ora dei pasti. Secondo le osservazioni, gli animali trovavano spesso i loro amici durante la ricerca del sangue, nonostante andassero a caccia da soli.

Il team è riuscito a registrare tre diversi modelli di vocalizzazione di questi pipistrelli durante la cena, uno dei quali non era mai stato registrato fino ad oggi. È un meccanismo con alte e basse frequenze e il team crede che possa servire anche per competere e condividere il cibo.

 

Una socialità particolare

Questo tipo di socialità nei pipistrelli vampiri è estremamente importante per gli specialisti, poiché il pasto è direttamente correlato alla sopravvivenza della specie. Mentre succhiano il sangue da una mucca, ad esempio, sono soggetti agli attacchi dei gufi o di altri predatori notturni.

Chiamare compagni per un pasto può quindi aiutare a ridurre il tempo di esposizione di questi animali. Inoltre, ricerche precedenti hanno dimostrato che questi pipistrelli vampiri possono persino rigurgitare il cibo per i loro amici quando non ricevono abbastanza sangue.

Il nuovo studio è stato pubblicato su PLOS Biology.