
Un nuovo studio ha utilizzato l’intelligenza artificiale per valutare più di 240.000 altri studi e ha concluso che il livello di glucosio nel sangue è la variabile biologica più segnalata che influenza maggiormente la gravità delle persone infette da Covid-19. Dall’inizio della pandemia, uno dei temi che più incuriosisce la comunità scientifica è la disparità degli effetti del Covid-19 a seconda delle persone, laddove alcuni contagiati completamente asintomatici e senza nemmeno sapere di aver contratto il virus, mentre altri lottano per la vita o addirittura finiscono per soccombere alla malattia stessa.
L’età avanzata, avere un sistema immunitario più debole o soffrire di malattie croniche sono alcuni dei fattori di rischio noti e un nuovo studio pubblicato a luglio su Frontiers aggiunge alla lista alti livelli di glucosio nel sangue.
Lo studio
Il progetto Blue Brain è un machine learning – l’uso di algoritmi che si migliorano analizzando grandi volumi di dati – che ha valutato più di 240 000 studi disponibili nel database COVID-19 Open Research Database, noto anche come CORD-19.
Grazie a tutti i dati disponibili, i fondatori di CORD-19 hanno sfidato i creatori dell’intelligenza artificiale a creare un sistema in grado di elaborare tutte le informazioni e trovare indizi comuni che potessero aiutare la comunità scientifica a saperne di più sulla malattia. Blue Brain ha concluso che i livelli di glucosio nel sangue sono la variabile biologica più riportata negli studi.
I ricercatori hanno utilizzato l’intelligenza artificiale per monitorare ogni fase dell’infezione dal momento in cui il virus entra nei polmoni, fino a quando non si diffonde nel corpo e infetta gli organi. I test hanno concluso che l’alto livello di glucosio nel sangue crea le condizioni ideali perché il virus passi attraverso le difese iniziali dell’organismo, poiché entra nel sistema respiratorio e combatte il sistema immunitario dei polmoni. In caso di successo, il virus è in grado di replicarsi rapidamente e causare molti più danni che se fosse neutralizzato presto.
La distruzione delle difese antivirali del polmone e l’indebolimento del sistema immunitario, che provoca una tempesta di citochine, sono altre conseguenze degli alti livelli di glucosio, che facilitano anche l’ingresso del virus nelle cellule tramite il recettore ACE2.
Sebbene questa ipotesi non sia ancora del tutto provata, la ricerca aiuta a comprendere l’impatto che alti livelli di glucosio hanno sull’organismo e come questo possa essere un fattore di rischio. Lo studio dimostra anche il potenziale che l’intelligenza artificiale ha nella revisione della letteratura scientifica e come può essere utile aggregare informazioni e trovare modelli.