L’Africa era uno dei continenti cui erano rivolte le maggiori preoccupazioni all’inizio della pandemia di COVID-19. Tuttavia, come vediamo, i pericoli ben noti si sono concentrati sull’Asia e sull’Occidente. Paesi come il Kenya hanno sorpreso gli esperti per il basso impatto che il coronavirus ha avuto sulla mortalità della loro popolazione, oggetto di un recente studio.
Un team internazionale di ricercatori ha scoperto che, nonostante i suoi tassi di infezione relativamente alti, il Kenya ha una mortalità per coronavirus piuttosto bassa. In un nuovo articolo pubblicato sulla rivista Science, spiegano come abbaino scoperto gli anticorpi contro SARS-CoV-2 in gran parte della loro popolazione, ma pochissimi decessi per malattia.
Tassi di infezione relativamente bassi in Africa
Gran parte del mondo è stato gravemente colpito dall’arrivo del coronavirus SARS-CoV-2, che ha infettato quasi 53 milioni di persone e ne ha uccise 1,3 milioni. L’elemento patogeno è stato lento a raggiungere l’Africa, ma alla fine lo ha fatto, suscitando timori di un impatto molto pronunciato sulle loro popolazioni.
Ma con sorpresa di molti, i tassi di infezione e mortalità da COVID-19 in Africa sono rimasti molto più bassi (ad eccezione del Sud Africa) rispetto al resto del mondo. I ricercatori del Kenya e del Regno Unito si sono particolarmente interessati al Kenya, un chiaro esempio di questo fenomeno.
Alla ricerca di anticorpi SARS-CoV-2 tra i donatori kenioti
La ricerca è consistita nell’esame del sangue donato dagli abitanti del Kenya tra i mesi di aprile e giugno dell’anno in corso alla ricerca di anticorpi contro il patogeno. In questo modo, i ricercatori potrebbero avere un’idea più chiara dei tassi di infezione da COVID-19 all’interno del Paese.
Questo studio sierologico ha rivelato che circa il 4,3% dei campioni di sangue di donatori aveva anticorpi contro il SARS-CoV-2. Tuttavia, sono stati colpiti dal fatto che, nonostante questa percentuale più o meno alla pari di altri Paesi, la mortalità per coronavirus in Kenya era molto più bassa. Rispetto alle infezioni, ci sono stati solo 341 decessi per questa infezione nel periodo di studio. Per avere un’idea più chiara della situazione, possiamo confrontare i dati anche con quelli di altri Paesi.
Quali fattori spiegano la bassa mortalità da coronavirus in Kenya?
Lo studio non ha trovato una causa specifica che spiegasse il tasso di mortalità significativamente basso del Kenya per coronavirus rispetto al resto del mondo. Anche così, si sospettano alcuni fattori che potrebbero essere alla base del fenomeno.
Un punto da considerare è che, secondo i ricercatori, gli alti tassi di infezione osservati sono dovuti al fatto che anche le persone che donano sangue nel Paese hanno maggiori probabilità di aver subito la malattia.
Alcuni esperti del settore sottolineano i dati demografici, poiché l’età media delle persone in Africa è molto più bassa che in altre parti del mondo. Sappiamo bene che gli anziani sono tra le vittime comuni per COVID-19. Altri suggeriscono che il basso numero di morti possa essere associato a segnalazioni meno accurate di infezioni e decessi. Ma i ricercatori suggeriscono che la risposta sia semplicemente una maggiore resistenza naturale alle infezioni di questo tipo.
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