Un team di scienziati ha analizzato come i cambiamenti climatici stiano influenzando anche la biodiversità delle acque profonde. Mentre si è scoperto che le acque superficiali si stanno riscaldando molto più velocemente, il fondo oceanico è già stato interessato da questo riscaldamento e i suoi abitanti subiranno presto drastici cambiamenti.
“Abbiamo usato una metrica nota come velocità climatica, che definisce la probabile velocità e direzione in cui una specie cambia mentre l’oceano si riscalda“, spiega in una dichiarazione Isaac Brito-Morales, biologo marino e studente di dottorato presso l’Università del Queensland, in Australia. “Abbiamo calcolato la velocità del clima attraverso l’oceano negli ultimi 50 anni e poi nel resto di questo secolo, utilizzando i dati di 11 modelli climatici“, aggiunge il ricercatore, il cui studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Nature Climate Change.
Le velocità globali dei cambiamenti climatici
I risultati dell’indagine suggeriscono che le velocità medie globali del clima negli strati più scuri e profondi dell’oceano, sopra i mille metri, sono state accelerate quasi quattro volte più velocemente rispetto alla superficie nella seconda metà del 20° secolo. E le cose dovrebbero solo peggiorare nei prossimi decenni. Nella zona mesopelagica – che si estende da 200 a 1.000 metri di profondità sotto la superficie dell’oceano – si prevede che le velocità climatiche accelereranno da quattro a 11 volte di più, rispetto all’attuale in superficie, entro la fine di questo secolo.
Se questi dati sono corretti, sottolinea lo stesso sito, ciò avrà un enorme effetto indiretto su tutti gli oceani, poiché la zona mesopelagica ospita una grande varietà di piccoli pesci che supportano animali più grandi, come il tonno e calamaro.
I cambiamenti nelle velocità climatiche sono più gravi nel mare profondo, poiché la temperatura è generalmente abbastanza uniforme e costante rispetto alle acque superficiali, che supportano il peso della maggior parte dei cambiamenti atmosferici che si verificano sopra la superficie. Tuttavia, anche piccoli cambiamenti nelle profondità possono interrompere l’ ecosistema più ampio.
