Non essere in grado di mangiare quello che ci piace è un problema per una grossa fetta della popolazione mondiale. E questo potrebbe essere alla radice di un problema serio. L’intolleranza al glutine è un problema estremamente comune che colpisce milioni di persone. Il problema è così grande che diverse marche di prodotti alimentari, consapevoli dell’enorme domanda, hanno iniziato a commercializzare varietà senza glutine.
La rimozione della sostanza da alcuni cibi che tradizionalmente ce l’hanno nella composizione è stata una misura importante da intraprendere. Ma molte persone che soffrono di intolleranza e sintomi manifesti a volte non sanno nemmeno che questo sia effettivamente il problema. Questo perché può facilmente essere confuso con le allergie alimentari.
Definizione
L’intolleranza al glutine non è altro che una reazione negativa dell’organismo a questo componente, che è abbastanza comune nei cibi tradizionali. Vale la pena ricordare che il glutine è una combinazione di due gruppi di proteine: la gliadina e la glutenina, che possono essere trovati all’interno dei chicchi di grano, orzo e segale.
Tipi
Esistono due diagnosi con diversi cambiamenti gastrointestinali per l’intolleranza al glutine: malattia celiaca o sensibilità al glutine non celiaca. La celiachia è una malattia autoimmune cronica e colpisce l’intestino tenue, causata da una reazione avversa al glutine nelle persone con predisposizione genetica.
Nel non celiaco, il cibo che contiene glutine non è ben accettato dal corpo, ma in questo caso non si verifica un impatto così grande come tra i celiaci. Questa sensibilità è più fastidiosa.
Sintomi
Alcuni dei sintomi sono: problemi di digestione e attività cerebrale, disagio addominale e dolore muscolare. In alcuni casi, la condizione può peggiorare e portare alla fibromialgia, una malattia caratterizzata da dolore intenso nei muscoli, articolazioni e tendini.
Trattamento
Il trattamento per questo problema consiste principalmente nel tagliare gli alimenti contenenti glutine nella sua composizione e nel cambiare le abitudini alimentari. In ogni caso, l’ideale è sempre consultare un dietologo per indicare i cibi migliori.
