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Una nuova serie di varianti COVID-19, soprannominata FLiRT, è stata recentemente rilevata negli Stati Uniti attraverso la sorveglianza delle acque reflue, secondo quanto riferito dai Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC). La variante, denominata KP.2, ha rappresentato circa il 25% dei casi di COVID-19 negli Stati Uniti dal 14 al 27 aprile, superando la variante precedente JN.1.

Secondo il CDC, KP.1.1, un’altra variante FLiRT, ha costituito circa il 7,5% dei casi nello stesso periodo. Tuttavia, nonostante la prevalenza di queste varianti, i dati di laboratorio indicano bassi livelli di trasmissione di SARS-CoV-2 in generale, suggerendo che la trasmissione del virus rimane bassa nonostante la predominanza di KP.2.

Megan L. Ranney, preside della Yale School of Public Health, ha evidenziato alcune caratteristiche preoccupanti di FLiRT, compresi i cambiamenti nella proteina spike, che potrebbero influenzare la capacità del virus di infettare le persone. Tuttavia, al momento non ci sono indicatori che questa variante possa causare malattie più gravi rispetto ad altri ceppi.

Il CDC ha dichiarato che continuerà a monitorare attentamente la situazione e a studiare l’efficacia dei vaccini contro questa variante. Nel frattempo, è importante riconoscere i sintomi associati a FLiRT, che includono febbre, tosse, mal di gola, congestione nasale, mal di testa, dolori muscolari, difficoltà respiratoria, affaticamento e perdita di gusto o olfatto.

Le ultime indicazioni del CDC riflettono un approccio semplificato alla gestione della pandemia, con un’enfasi sulle azioni individuali per ridurre la diffusione dei virus respiratori comuni, compreso il COVID-19. Questo include il mantenimento di un’adeguata igiene, il monitoraggio della propria salute e la ricerca di cure mediche se necessario.

In conclusione, sebbene FLiRT stia emergendo come una nuova variante preoccupante del COVID-19, il CDC sta monitorando da vicino la situazione e fornendo orientamenti aggiornati per proteggere la salute pubblica.