Che l’obesità sia un fenomeno in crescita nel mondo ormai è noto da diversi anni, se non decenni. Questo lo vediamo tranquillamente nei paesi più ricchi, soprattutto quelli occidentali, ma in generale se ne parla ovunque. Un nuovo studio ha evidenziato come ormai siamo arrivati a oltre un miliardo di persone nel mondo considerate obese. rispetto a trent’anni fa si parla del quadruplo delle persone.
Se come detto si può vedere più nei nostri paesi, in realtà si tratta di un fenomeno in crescita con tassi molto più alti in quelli poveri, soprattutto tra bambini e adolescenti. Rispetto ai dati che si avevano in precedenza, si pensava che questo traguardo non felice sarebbe stato raggiunto soltanto nel 2030, invece siamo in anticipo. Nel 1990 i dati ufficiali vedevano 226 milioni di casi nel mondo mentre nel 2022 si è saliti a 1.038 milioni.
Una pandemia di obesità
Le parole degli autori dello studio: “I paesi della Polinesia, Micronesia, Caraibi, Medio Oriente e Nord Africa hanno ora tassi di obesità più elevati rispetto a molti paesi industrializzati ad alto reddito, soprattutto quelli europei. In passato tendevamo a pensare all’obesità come a un problema dei ricchi, ora a un problema del mondo.”
L’Organizzazione Mondiale della Sanità si sta impegnando particolarmente per cercare di arginare questo fenomeno. Può che con campagne di sensibilizzazione viene difficile però riuscire a raggiungere un obiettivo concreto. Le parole del direttore generale dell’agenzia: “Questo nuovo studio evidenzia l’importanza di prevenire e gestire l’obesità dalla prima infanzia all’età adulta, attraverso la dieta, l’attività fisica e cure adeguate, secondo necessità. L’obesità è un problema a lungo termine ed è importante considerare l’impatto di questi farmaci sugli effetti a lungo termine o sugli effetti collaterali.”