
In un mondo sempre più votato al benessere e alla ricerca di segreti per una vita più lunga e meno stressante, gli scienziati hanno fatto una scoperta sorprendente: una prelibatezza giapponese potrebbe essere la chiave per raggiungere questo obiettivo.
Lo studio, condotto da un gruppo di ricerca guidato dalla Professoressa Eriko Kage-Nakadai presso la Graduate School of Human Life and Ecology dell’Osaka Metropolitan University, ha rivelato che il consumo di natto, un cibo giapponese prodotto da semi di soia fermentati con il batterio Bacillus subtilis var. natto, può avere effetti significativi sulla longevità e sul livello di stress.
Il natto, ammorbidito mediante bollitura o cottura a vapore, è un alimento accessibile e conveniente, comunemente consumato in Giappone, soprattutto con il ceppo Miyagino. Il batterio presente in questo alimento è diffuso in vari ambienti, dal suolo agli animali, fino al sistema digestivo umano.
Lo studio si è concentrato sull’analisi degli effetti del consumo di natto sulla durata della vita utilizzando i vermi Caenorhabditis elegans. I risultati hanno rivelato che i vermi nutriti con natto hanno mostrato una durata di vita significativamente più lunga rispetto a quelli con una dieta standard.
Ulteriori indagini hanno identificato le vie p38 MAPK e la via di segnalazione simile all’insulina/IGF-1 come coinvolte negli effetti positivi sulla durata della vita. Queste vie sono note per essere legate all’immunità innata e alla longevità.
Inoltre, il team di ricerca ha esaminato la tolleranza allo stress, una componente cruciale della longevità, scoprendo un aumento della resistenza alla luce UV e allo stress ossidativo nei vermi nutriti con natto.
La Professoressa Nakadai ha commentato: “Per la prima volta, siamo stati in grado di dimostrare la possibilità degli effetti di estensione della vita di Caenorhabditis elegans attraverso l’ingestione di Bacillus subtilis var. natto“.
Le implicazioni di questa scoperta sono promettenti, e gli scienziati sperano che futuri esperimenti su mammiferi e studi epidemiologici possano contribuire a tradurre questi risultati in benefici per la salute umana. Con la prospettiva di una società più sana e con una vita più lunga, il natto giapponese potrebbe rivelarsi un segreto antico per il benessere duraturo.