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Foto di Miquel Parera su Unsplash

Spesso siamo stati indottrinati a credere che sopprimere i nostri pensieri negativi sia controproducente, che questi pensieri, se ignorati, torneranno a tormentarci inesorabilmente. La soluzione, dicono, è condividere i nostri pensieri con qualcun altro per mantenere una buona salute mentale. Ma, in realtà, esistono vantaggi nella soppressione dei pensieri negativi?

Recenti studi condotti dai ricercatori dell’Unità di Scienze Cognitive e del Cervello del Medical Research Council (MRC) hanno gettato nuova luce su questo dilemma coinvolgendo 120 volontari provenienti da diverse parti del mondo. Questi partecipanti sono stati addestrati a sopprimere i loro pensieri riguardanti eventi che li preoccupavano, e, contro ogni aspettativa, sembravano soddisfatti del risultato ottenuto.

Secondo quanto riferito dai volontari, i pensieri negativi diventavano meno intensi quando venivano soppressi, contribuendo così al miglioramento della loro salute mentale. In altre parole, sembra che evitare i pensieri negativi possa essere un approccio benefico.

Quando il COVID-19 ha fatto la sua comparsa nel 2020, il professor Michael Anderson e il suo team hanno cercato di scoprire come la psicoterapia potesse aiutare le persone a superare la pandemia. In particolare, hanno esaminato un meccanismo cerebrale noto come “controllo inibitorio“, che consente di ignorare le risposte riflessive. Tradizionalmente, la psicoterapia mira a portare i pensieri negativi alla luce in modo da poterli affrontare e sminuirne l’effetto. Tuttavia, Anderson ha notato che questa pratica poteva indurre le persone a riflettere ancora di più sui loro pensieri negativi, causando ulteriori disagi.

Alla ricerca di una soluzione alternativa, il team ha reclutato 120 partecipanti provenienti da 16 paesi per valutare se l’allenamento alla soppressione dei pensieri negativi potesse essere benefico. In uno studio, a ciascun partecipante è stato chiesto di riflettere su una serie di scenari futuri, tra cui “paure e preoccupazioni”, “speranze e sogni positivi”, e “eventi neutri di routine”. Tutti questi pensieri dovevano essere vividi e personalmente rilevanti.

Dopo aver valutato i risultati, i volontari hanno riportato che i pensieri negativi soppressi erano meno vividi e meno spaventosi rispetto a quelli che cercavano di superare. In particolare, le persone con sintomi di salute mentale più gravi all’inizio dello studio hanno tratto maggior beneficio dalla soppressione dei pensieri, a condizione che riguardassero le loro paure.

Questo studio dimostra che la soppressione dei pensieri negativi può effettivamente contribuire a migliorare la salute mentale, contraddicendo l’idea tradizionale che questa pratica sia dannosa. Il messaggio chiave è che non esiste un’unica soluzione per migliorare la salute mentale, e la soppressione dei pensieri negativi può essere uno strumento utile da aggiungere al nostro repertorio di tecniche per il benessere mentale.