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Foto di Gerd Altmann da Pixabay

L’intestino e il cervello sono collegati da una complessa rete di comunicazione nota come “asse intestino-cervello” o “secondo cervello”. Questo asse permette una costante interazione tra i due organi e influisce su vari aspetti della salute, tra cui la cognizione umana. La frequenza con cui le persone evacuano i loro intestini, sebbene spesso trascurata, potrebbe avere un impatto significativo sulla loro funzione cognitiva.

Gli scienziati hanno preso i dati cognitivi da persone che hanno un movimento intestinale al giorno e li hanno confrontati con i dati cognitivi di persone con movimenti intestinali ogni 3+ giorni. I partecipanti stitici che andavano solo una volta ogni 3+ giorni avevano “una cognizione significativamente peggiore, equivalente a 3,0 anni in più di invecchiamento cognitivo.

Quante volte evacuiamo può influenzare la nostra cognizione

L’intestino ospita miliardi di batteri che formano il microbiota intestinale, noto anche come flora intestinale. Questi microrganismi svolgono un ruolo fondamentale nel mantenimento dell’omeostasi intestinale e sono coinvolti nel processo digestivo. Tuttavia, la ricerca ha dimostrato che il microbiota intestinale ha un’influenza significativa sul cervello e sulla funzione cognitiva. La comunicazione tra i due organi avviene attraverso segnali chimici e nervosi, che possono influenzare l’umore e la capacità di apprendimento e memoria.

Un accumulo di feci nell’intestino può portare all’accumulo di sostanze tossiche, che potrebbero potenzialmente danneggiare il cervello. Studi hanno suggerito che l’eccessiva presenza di queste tossine potrebbe essere associata a un aumento del rischio di declino cognitivo, compreso il deterioramento delle capacità di ragionamento e memoria. Questa condizione può anche portare a un aumento dei livelli di infiammazione nel corpo. L’infiammazione è stata collegata a diversi problemi di salute, tra cui la disfunzione cognitiva. L’infiammazione sistemica può compromettere l’integrità della barriera emato-encefalica, rendendo il cervello più suscettibile a danni e compromettendo la funzione cognitiva.

Altri fattori possono influenzare questa condizione

Un’altra componente chiave dell’equazione è il sonno. La costipazione e l’irregolarità delle evacuazioni intestinali possono causare disagio durante la notte, interrompendo il sonno. Il sonno è essenziale per il consolidamento della memoria e il ripristino delle funzioni cognitive. Pertanto, le persone che soffrono di disturbi digestivi cronici potrebbero sperimentare una riduzione della qualità del sonno, con conseguente impatto negativo sulla loro capacità di concentrazione e apprendimento durante il giorno. Anche la dieta gioca un ruolo fondamentale nella regolarità delle evacuazioni intestinali e nella salute del microbiota intestinale. Un’alimentazione carente di fibre può portare alla costipazione, mentre una dieta ricca di fibre può favorire la regolarità intestinale e il benessere del cervello. Inoltre, alcuni cibi possono avere effetti diretti sulla funzione cognitiva; ad esempio, il consumo di probiotici può influenzare positivamente l’asse intestino-cervello.

Anche lo stress può influenzare sia il sistema digestivo che la funzione cerebrale. La costipazione può essere una conseguenza dello stress cronico, mentre l’ansia e la depressione possono influire negativamente sulle capacità cognitive. La pratica di tecniche di gestione dello stress, come la meditazione e l’esercizio fisico, può contribuire a migliorare sia la salute intestinale. Pertanto, è importante prestare attenzione alla salute intestinale e adottare uno stile di vita sano per sostenere la funzione cognitiva a lungo termine.

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