salute esercizi flessibilità
Foto di Bob Dmyt da Pixabay

La flessibilità è la capacità che ognuno di noi ha per compiere movimenti ampi, ovviamente limitati secondo le possibilità muscolari e dipende da alcuni fattori come l’elasticità tendinea e dalla mobilità articolare. Inoltre la flessibilità è influenzata dalle caratteristiche anatomo/funzionali della persona, dalla temperatura dell’ambiente e dalla condizione di riscaldamento dell’organismo.

Avere una maggiore flessibilità aiuta a muoversi più agilmente, ridurre la possibilità di un infortunio e mantenere una posizione scorretta. Esistono vari metodi o esercizi per allenare la flessibilità muscolare ma, indubbiamente, il più noto e diffuso è quello degli esercizi di stretching. Questi possono contribuire a mantenere e migliorare sia la flessibilità, sia la mobilità articolare e l’elasticità, conferendo una piacevole sensazione di rinnovata vitalità.

 

Flessibilità, ecco gli esercizi che possono migliorarla

Tuttavia in cosa consiste lo stretching? Sappiamo che è di origine americana, ma questa pratica è approdata in Europa e in Italia nei primi anni ’80. Consiste, appunto, nella ricerca di allungamento muscolare attraverso l’esecuzione di esercizi di stiramento, semplici o complessi, allo scopo di mantenere l’organismo in un buon stato di forma. Da alcuni decenni questa pratica è diventata di comune routine in tutti i programmi di allenamento, prima, durante e dopo la prestazione. Negli ultimi tempi però molte evidenze scientifiche sono contraddittorie rispetto alla didattica internazionale sui temi riguardanti alcune branche dello stretching.

Ciò che è emerso è semplicemente che gli esercizi di stretching per la flessibilità possono rivelarsi controproducenti se eseguiti prima di una prestazione di forza o potenza, sia lato prestativo, sia lato “stabilità articolare”. Se da una parte lo stretching è correlato positivamente all’aumento delle funzionalità, dall’altro sembra inefficace dal punto di vista terapeutico su certe patologie muscolo-articolari, limitatamente o per nulla preventivo sugli infortuni se praticato prima degli sforzi, inutile per contrastare l’insorgenza dei DOMS o per velocizzare il recupero. Per chi non ha una buona flessibilità basta praticare anche per soli 10 minuti al giorno esercizi di stretching per migliorare la propria condizione generale.

 

  1. Yoga

È il nome di un gruppo di pratiche e discipline fisiche, mentali e spirituali originariamente indiane. Rappresenta una delle sei scuole ortodosse tradizionali filosofiche indù. Esiste una grande varietà di correnti di pensiero, tecniche e obbiettivi yoga, che non si radicano solo nell’induismo, ma anche nel buddismo e nel jainismo. È il metodo con cui si calma la mente irrequieta, mentre l’energia vitale è direzionata costruttivamente. Come un potente fiume imbrigliato con dighe e canali che crea un vasto serbatoio d’acqua, previene la carestia e fornisce una gran quantità di energia per l’industria, così anche alla mente, quando viene controllata, fornisce una riserva di pace e genera abbondante energia per l’elevazione umana.

 

2. Allungamento

Fare esercizi di stretching o allungamenti delle spalle ad esempio aiuta a sciogliere i muscoli e migliorare la circolazione sanguigna. Inoltre permette ai muscoli di non irrigidirsi. In definitiva i muscoli sono collegati l’uno con l’altro dalle fasce che avvolgono i muscoli e dal tessuto connettivo, che a sua volta avvolge ogni componente del corpo; quando anche un solo muscolo per qualche ragione si accorcia, esso provoca un’azione sull’intera catena muscolare, la quale disturberà inevitabilmente tutta la struttura muscolo-articolare, fino ad arrivare agli organi.

 

3. Affondi

Gli affondi sono un esercizio per rafforzare la parte posteriore del nostro corpo, ossia cosce e glutei. Gli affondi creano anche un affaticamento metabolico, che consente di trarre il massimo anche dagli altri esercizi migliorando il livello di forza fisica generale. Inoltre, coinvolgendo molti muscoli e richiedendo molta energia stimolano il rilascio di elevate quantità di ormoni anabolici come il testosterone e l’ormone della crescita. Praticarli correttamente inoltre può aiutare ad allenare i tessuti muscolari.

 

4. Toccare le dita dei piedi

Mantenere una buona flessibilità è fondamentale per riuscire a svolgere al meglio le normali attività quotidiane, soprattutto con il passare degli anni. Toccarsi le dita dei piedi è un ottimo segnale di elasticità ma se non si è allenati riuscirci non è semplice. Per arrivare a compiere l’impresa però potrebbe essere utile compiere questi esercizi di allungamento, ogni giorno per un mese, che allenando i muscoli di spalle, schiena e quelli posteriori della coscia aumentano la flessibilità complessiva. Inoltre può alleviare lo stress e allungare la colonna vertebrale.

 

5. Squat

Lo squat è un esercizio multiarticolare e considerato un “fondamentale” dell’allenamento per la massa e/o la forza di cosce e glutei. È con tutta probabilità, l’esercizio migliore per tonificare e rinforzare la muscolatura degli arti inferiori – ma non per questo, come anticipato, dev’essere considerato insostituibile. Il movimento è apparentemente semplice; involontariamente lo eseguiamo ogni volta che ci sediamo e solleviamo da una sedia, ma ciò non toglie che siano necessari elasticità e mobilità, spesso inadeguate nelle persone sedentarie o decondizionate. Inoltre contribuirà a rafforzare la parte posteriore del corpo e cosi aumentare l’elasticità muscolare.

Foto di Bob Dmyt da Pixabay