Due anni fa la pandemia Covid-19 aveva iniziato e in realtà ben pochi di noi aveva capito cosa stava succedendo. Un piccolo punto saldo, nel bene e nel male, era che l’inizio del tutto era la Cina dove erano comparsi i prima casi. Dal quel momento i viaggiatori proveniente da quel paese erano un problema sanitario e sembra che ci stia succedendo di nuovo.
Una recente campagna di controllo a Malpensa ha mostrato come c’è effettivamente un problema. Oltre il 50% dei passeggeri proveniente dalla Cina era positivo, e verosimilmente gli altri lo diventeranno nei prossimi giorni. Di per sé non dovrebbe sorprendere visto che quanto sta accadendo, un aumento dei casi mai visto prima nel paese. Si parla di oltre 200 milioni di nuovi casi, uno scenario che ci si aspettava.
Covid-19: si torna a parlare di Cina
A noi cosa interessa tutto questo? Ormai alla maggior parte di noi, soprattutto grazie ai vaccini, non interessa più, ma il pericolo c’è. Come abbiamo capito, una maggiore circolazione del virus può far scaturire la nascita di nuove varianti le cui potenzialità sono sconosciute. In questo caso la sottovariante responsabile del picco dei casi è la Gryphon che fa parte della famiglia Omicron.
Il risultato del nuovo scoppio di casi in Cina? I vari paesi stanno iniziando a muoversi per cercare di mitigare un eventuale emergenza globale. Gli Stati Uniti hanno deciso di obbligare a fornire un test negativo non più vecchio di due giorni per poter scendere sul suolo del paese e molti potrebbe seguire a ruota.