Come vediamo da un pò di tempo le scelte vegetariane e vegane sono diventate standard nelle diete americane, dai ristoranti di lusso ai vari fastfood. Molte persone sanno che le nostre scelte alimentari influenzano la nostra salute e anche quella del nostro pianeta. Un novo studio ha scoperto che la scelta di cosa mangiamo può influenzare la durata della nostra vita.
Lo scopo di questo studio è quello di capire, su base giornaliera, quali sono le scelte migliori per una buona salute personale, ma anche ambientale. I ricercatori stanno lavorando per ottenere una comprensione più profonda, al di là del dibattito sulla dieta animale contro quella vegetale, per identificare alimenti sostenibili sia dal punto di vista ambientale che della salute umana.
Vita, le scelte alimentari possono influenzarne la durata
Facendo affidamento su un’esperienza multidisciplinare, i ricercatori hanno combinato 15 fattori di rischio dietetici con 18 indicatori ambientali per valutare e classificare più di 5.800 alimenti. La domanda che sorge spontanea: sono necessari drastici cambiamenti nella dieta per migliorare la nostra salute individuale e ridurre l’impatto ambientale?
I ricercatori hanno analizzato i singoli alimenti in base alla loro composizione per calcolare i benefici e gli impatti dei singoli alimenti. L’indice nutrizionale sviluppato trasforma le informazioni in durata di vita. Ad esempio mangiare un hot dog costa ad una persona 36 minuti di vita sana. Al contrario mangiare delle noci o della frutta secca dona alla vita almeno 25 minuti, ovvero una buona prospettiva di vita senza malattie.
Sostituire solo il 10% dell’apporto calorico giornaliero di manzo e carni lavorate con un mix diversificato di cereali integrali, frutta, verdura, noci, legumi e frutti di mare selezionati potrebbe ridurre, in media, l’impronta di carbonio alimentare. Questo è un miglioramento sostanziale per un cambiamento cosi limitato. Prendendo in considerazione più di 6.000 stime di rischio specifiche per ogni età, sesso, malattia e rischio, e il fatto che ci sono circa mezzo milione di minuti in un anno, hanno calcolato il carico di salute che deriva dal consumo di un grammo di cibo per ciascuno dei fattori di rischio dietetico.
Salute e impronte ambientali
Lo studio ha permesso di identificare alcune azioni prioritarie che le persone possono fare per migliorare la propria salute e la propria impronta ambientale. Quando si tratta di sostenibilità ambientale, hanno riscontrato notevoli differenze tra gli alimenti di origine animale e quelli di origine vegetale. La carne bovina ha la più grande impronta di carbonio durante il suo intero ciclo di vita: due volte più alta del maiale o dell’agnello e quattro volte quella del pollame e dei latticini.
Eliminare la carne lavorata e ridurre il consumo complessivo di sodio fornisce il più grande guadagno in termini di vita sana rispetto a tutti gli altri tipi di alimenti. Tra i cibi a base vegetale, le verdure coltivate in serra hanno ottenuto scarsi risultati sull’impatto ambientale a causa delle emissioni di combustione dovute al riscaldamento. Quando si parla di sostenibilità alimentare, non è sufficiente considerare solo la quantità di gas serra emessi.
Anche le tecniche di risparmio idrico, come l’irrigazione a goccia e il riutilizzo delle acque grigie possono compiere importanti passi avanti verso la riduzione dell’impronta idrica della produzione alimentare. È incoraggiante vedere come piccoli cambiamenti mirati potessero fare una differenza così significativa sia per la salute che per la sostenibilità ambientale, un pasto alla volta.
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