
Il nuovo focolaio di influenza aviaria (H5N8) può “saltare” da una specie all’altra e ha il potenziale di esplodere in quella che sarebbe una “pandemia disastrosa“. A febbraio, in Russia sette lavoratori avicoli sono risultati positivi all’H5N8. Nello stesso mese, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha valutato la situazione e ha concluso che il rischio di trasmissione tra esseri umani era basso.
Tuttavia, ci sono scienziati che considerano il problema serio e che pensano che il virus dell’influenza aviaria sia stato ignorato perché l’attuale pandemia ha distolto ogni attenzione.
Recentemente, due ricercatori hanno avvertito del pericolo in un articolo su Science. Le regioni geografiche colpite si sono espanse continuamente e almeno 46 Paesi hanno segnalato focolai di AIV H5N8 altamente patogeni. “La rapida diffusione globale di questo virus dell’influenza aviaria altamente patogeno e la sua dimostrata capacità di attraversare la barriera delle specie e di trasmetterlo all’uomo lo rendono una delle principali preoccupazioni non solo per la sicurezza dell’agricoltura e della fauna selvatica, ma anche per la salute pubblica globale“, sottolineano.
Una piaga non del tutto nuova
Le epidemie di questo virus hanno già portato al massacro di milioni di uccelli. Per aggravare il problema, gli scienziati avvertono della possibile trasmissione dell’H5N8 all’uomo.
Nel caso dell’epidemia russa, tutti i pazienti sono rimasti asintomatici. Sebbene ci siano state alcune speculazioni sul fatto che la trasmissione da persona a persona potrebbe persino accadere, i funzionari sanitari affermano che il rischio è basso.
Nel nuovo articolo di Science si afferma che l’H5N8 ha il potenziale per causare seri problemi alla salute pubblica, ma non sono solo cattive notizie: gli scienziati sottolineano che esiste la possibilità di prevenire una potenziale pandemia. Infatti, il Covid-19 ha contribuito a perfezionare le misure globali per controllare e contenere le epidemie, i ricercatori sottolineano che l’agricoltura e la sorveglianza delle malattie emergenti devono cambiare.