Mascherine e attenzione anche dopo la guarigione

Dall’inizio della pandemia, nel marzo scorso, circa 350000 abitanti del Minnesota sono risultati positivi al Covid-19 e oltre 300000 si sono ripresi a sufficienza da non essere più contagiosi. Tuttavia, questo non significa che abbiano superato del tutto la malattia. È passato meno di un anno da quando gli scienziati hanno identificato per la prima volta il virus SARS-CoV-2 che ha sconvolto il mondo, infettando almeno 64 milioni di persone e uccidendone oltre 1,4 milioni. Questo è uno dei motivi per cui, anche dopo la guarigione, è necessario indossare la mascherina e prestare attenzione.

 

Ecco perché mascherina e attenzione sono indispensabili

Il Dr. Nick Lehnertz, medico specialista del Minnesota Department of Health, spiega che questa malattia presenta ancora molti aspetti sconosciuti che gli scienziati stanno imparando. In Minnesota, il coronavirus ha ucciso più di 3800 persone e ha causato il ricovero in ospedale di altre 17600, di cui quasi 4.000 in condizioni critiche. Si prevede che i vaccini saranno presto disponibili per un numero molto limitato di operatori sanitari e di lungodegenti. Nel frattempo, è importante per tutti comprendere le conoscenze che gli scienziati possiedono sulla trasmissione, la guarigione, l’immunizzazione e la reinfezione da coronavirus.

Normalmente, il Covid-19 ha un periodo di incubazione compreso tra i 2 e i 14 giorni successivi al contagio. Molte persone non manifestano sintomi e la maggior parte di esse è contagiosa ancor prima di sapere di essere infetta. Per questo è importante capire che un test negativo non significa che l’infezione non possa manifestarsi qualche giorno dopo. Il Dr. Lehnertz sostiene poi che occorre fare una distinzione tra quarantena e isolamento. Chiunque sia esposto o sospetti di aver contratto il Covid-19 deve rimanere in quarantena a casa per 14 giorni, indipendentemente dalla presenza di sintomi o dalla negatività del test. D’altra parte, chiunque risulti positivo al test dovrebbe isolarsi anche dalle altre persone conviventi, per almeno 10 giorni dall’insorgenza dei sintomi o dal risultato positivo del test, preferibilmente per il periodo più lungo.

 

Il coronavirus può avere conseguenze pesantissime

La maggior parte delle persone che contraggono la malattia si sente meglio dopo una o due settimane dall’insorgenza dei sintomi. Tuttavia, è ormai noto che il virus ha effetti notevolmente diversi a seconda delle persone che colpisce. Uno dei più noti è la sindrome infiammatoria multisistemica, che si manifesta solitamente nei bambini e causa l’infiammazione di diversi organi. Ad oggi, nel Minnesota sono stati diagnosticati 42 casi e non ci sono stati decessi.

In diversi casi si sono poi verificate anche complicazioni a breve termine, tra cui difficoltà di concentrazione, depressione, dolori muscolari e palpitazioni cardiache. Gli effetti più gravi a lungo termine includono infiammazioni cardiache, problemi respiratori e lesioni renali. Per prevenire l’insorgenza di tali complicazioni, gli scienziati sostengono che, almeno per il prossimo futuro, occorre indossare le mascherine, rispettare il distanziamento sociale, evitare luoghi affollati e rimanere a casa se si presenta qualsiasi sintomo.

Foto di leo2014 da Pixabay