Come molte malattie, il Covid-19 risulta essere più pericoloso se già si hanno patologie pregresse. Alcune risultano essere più determinanti a livello di rischio e tra queste c’è il diabete, ma non entrambi i tipi si pongono sullo stesso livello. Apparentemente, le persone che soffrono del tipo 1, la tipologia autoimmune, sono più vulnerabili una volta contagiati dal coronavirus di chi soffre del tipo 2, la versione metabolica.
Alcuni dati raccolti nel Regno Unito parlano chiaro in merito. Tra febbraio e aprile, il 25% dei casi ospedalizzati sono di persone che presentavano già una forma di diabete. Si tratta di una valore quadruplo in proporzione alla popolazione normale di persone con tale patologia rispetto a chi non.
Altri dati hanno evidenziato la notevole differenza di casi di persone con il tipo 1 ospedalizzati, 7.466, rispetto all’altra tipologia, 365. Una discrepanza enorme, ma c’è un altro dato che continua a risultare più incisivo sulla pericolosità della malattia, l’età.
Coronavirus, tra diabete ed età
Chi soffre di diabete è più incline a subire sintomi più gravi della malattia associata al coronavirus. A pari età, i valori rispetto a chi è sano sono molto più alti, tra le tre e le quattro volte superiori. Man mano che l’età avanza, non solo questa probabilità aumenta sempre di più per chi soffre di tale patologia, ma aumenta anche il rischio di morte.
Le parole che fanno riferimento a una precedente ricerca: “Le infezioni batteriche sono più comuni e più gravi nel diabete. Qualsiasi infezione grave può causare problemi con il controllo dell’insulina, quindi anche questo contribuirà probabilmente all’aumento del tasso di mortalità nei pazienti di tipo 1.”