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Venire contagiati dal coronavirus non vuol dire per forza ammalarsi di Covid-19, a dire è la fetta più piccola che sviluppa effettivamente la malattia. Detto questo, una volta contratta, sono diversi i sintomi che fanno capire che tutto questo è avvenuto. Tra i sintomi più chiari c’è la perdita del gusto e dell’olfatto. Secondo un nuovo studio, che riprende le conoscenze già acquisite fino ad adesso, tale perdita è il migliore indicatore.

Lo studio è arrivato ad affermare tutto questo dopo una lunga raccolta di dati. I dati arrivano da circa 2,5 milioni di persone nel Regno Unito e circa altre 170.000 dagli Stati Uniti. Tra marzo e aprile queste persone hanno segnalato il loro stato di salute su un’app per smartphone.

 

Coronavirus: i sintomi più chiari

Ovviamente non sono risultati tutti positivi, ma quelli che invece sono risultati positivi al SARS-CoV-2, circa 6.400 in UK, il 65% ha mostrato proprio tale perdita al gusto e all’olfatto. Per gli Stati Uniti è stato uguale, il 67%, ma su appena 726 positivi. Anche come falso negativo visto che appena il 20% di tutti i negativi hanno segnalato una situazione simile.

A seguito di questi dati, i ricercatori hanno estrapolato proprio l’affermazione di sopra. A questi sintomi si sono aggiunti anche l’affaticamento estremo, la tosse e la perdita di appetito. Andando invece al contrario, secondo gli esperti, sono quasi 800.000 le persone che probabilmente hanno contratto il coronavirus e che neanche se ne sono accorti a causa dei test non effettuati. Anche questo dato è in linea con molti altri rilasciati nel corso di questi mesi.