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Alcune delle nuove scoperte che riguardano il coronavirus aprono nuovi scenari sulla tipologia di trasmissione. Finora si è sempre sottolineato come possa avvenire tramite le vie aree tra persona e persona, ma una nuova ricerca ha evidenziato anche la possibilità che possa avvenire tramite le feci. In generale, la diarrea potrebbe essere un’altra via attraverso cui Covid-19, il nome che è stato dato al virus, può propagarsi.

Per arrivare a questa scoperta sono stati presi in esame 138 paziente presso uno degli ospedale di Wuhan. Il 10% di questo gruppo ha mostrato diarrea e nausea un paio di giorni prima della comparsa degli altri sintomi associati al virus. La via principale rimangono le particelle rilasciate da tosse o starnuti, in ogni caso.

 

L’evoluzione del coronavirus

Lo studio è partito per diverse somiglianza all’epidemia di SARS, il cui virus è della stessa famiglia di quest’altro. Anche in quel caso, i paziente avevano mostrato segni simili come dolori addominali e più volte sono state trovare traccie del virus nelle feci. I nuovi test hanno evidenziato che avviene anche con il Covid-19.

Questo è ovviamente un problema in sé. Le misure di sicurezza messe su finora erano pensate per evitare una diffondersi tramite le vie aree. Ovviamente i materiali fecali sono sempre trattati come materiale biologico non sicuro, ma in questo caso lo diventano ancora di più. Per questo motivo vanno messe a punto nuove misure al fine di evitare di favorire questa via secondaria di propagazione.

Un altro punto su cui bisogna fare luce al momento riguarda all’aspettativa di vita del virus al di fuori di un corpo. Secondo alcuni scienziati, quest’ultimo può rimanere contagioso fino a nove giorni dopo anche su superfici non viventi.