tampon box liceo erba

 

La tampon box del bagno del liceo di Erba è il gesto di solidarietà di cui si parla in questi giorni. Tramite un sondaggio su Instagram dal risultato che lascia pochi dubbi, i rappresentanti d’istituto hanno messo un cestino pieno di assorbenti in uno dei bagni delle ragazze, in caso di necessità: chi ne ha uno in più è invitata a condividerlo per chi si trovasse senza.

 

Un esempio di solidarietà

Si parla tanto di tampon tax, ossia l’Iva sui prodotti d’igiene femminile fissa al 22% nel nostro paese. Sono tassati esattamente come un bene di lusso mentre i prodotti maschili, come lamette e schiuma da barba, sono considerati beni di prima necessità e quindi l’imposta sul valore aggiunto è al 4%. Recentemente l’Iva è scesa al 5% solo sugli assorbenti biodegradabili, che sono meno dell’1% di quelli venduti: la politica ha messo in pausa il confronto in merito.

https://www.instagram.com/p/B7QJ0dHqlQO/?utm_source=ig_web_copy_link

 

Ma nel liceo linguistico Carlo Porta di Erba, in provincia di Como, si è passato ai fatti: due rappresentanti d’istituto, Gaia Colombo e Gaia Campora, hanno lanciato un sondaggio sul profilo Instagram con un risultato schiacciante e un messaggio altrettanto chiaro: Il ciclo non è una scelta, la solidarietà sì! Prendine uno, se vuoi. Lasciane uno, se puoi”. Il dirigente scolastico Piermichele De Agostini ha subito promosso e lodato l’operato delle studentesse in un’intervista: “Ho autorizzato questa iniziativa che è partita dagli stessi studenti. Sono ragazzi ricchi di idee. Mi hanno proposto questa campagna che per ora parte in un solo bagno come sperimentazione”.

 

La sfida è il cestino sempre rifornito

I primi venti assorbenti a riempire il cestino sono stati acquistati dai rappresentati d’istituto, Gaia, Jacopo, Simone e l’altra Gaia. “L’idea è che chi ne ha bisogno lo utilizzi e, allo stesso tempo, chi magari si ritrova un assorbente in più, lo lasci nel distributore. Se il processo funziona la scatola non dovrebbe mai svuotarsi”, hanno spiegato i ragazzi. Fortunatamente, si tratta solo dell’esempio di civiltà più recente in Italia: un’idea simile è stata messa in atto all’Università di Salerno, mentre in quella di Milano sono stati installati distributori automatici in tutti i bagni.