I viaggi nello spazio sono stati all’ordine del giorno negli ultimi tempi. Oggi, però, più che mai sembra esserci una nuova volontà dell’uomo di (ri)conquistare nuove aree e nuovi punti di sfruttamento. Nel frattempo, anche l’ESA, l’Agenzia spaziale europea, ha intrapreso una nuova filosofia. C’è quindi un’altra agenzia spaziale che apre lo spazio a terzi con l’arrivo di voli commerciali.
Inizia la competizione per il turismo spaziale tra i vari operatori spaziali
Finora il viaggio nello spazio è stato riservato ad alcune aziende e alcune entità. L’arrivo di società come SpaceX o Blue Origin ha aperto questo mercato, anche se a un numero limitato di candidati. Tutto sembra cambiare di nuovo visto che l’ESA annuncia che, presto, anch’essa potrà contare su voli commerciali. Saranno, però, preferenzialmente limitati alle società europee che si occupano di questo bisogno, ma nulla impedisce loro di essere aperti a tutti.
L’ESA offrirà supporto alle aziende che desiderano utilizzare la propria infrastruttura. Ciò avverrà sotto forma di accesso alle sue strutture, assistenza nelle richieste di finanziamento da parte dell’ESA stessa e investimenti esterni e, infine, accesso ai centri di affari e incubatori dell’ESA.
Un supporto “spaziale”
Secondo le informazioni di cui si dispone, il supporto verrà fornito ai paesi europei che desiderano porre le basi per i loro porti spaziali. Ci sono già proposte concrete dal Regno Unito, che vuole creare uno di questi porti in Scozia.
Il programma “Servizi e supporto di trasporto nello spazio commerciale” (C-STS) verrà presentato alla fine di quest’anno alla riunione del Consiglio ESA Space 19+. Pertanto, si prevede di iniziare a lavorare e di avere le prime proposte in un secondo momento, entro il 2020.
Dopo l’idea della NASA di aprire i viaggi privati alla Stazione Spaziale Internazionale, è ora l’ESA ad aprire le sue porte alle compagnie europee. In questo modo, saranno in grado di accedere alle infrastrutture che fino ad ora erano state chiuse o prerogativa solo di alcune agenzie.
