La Nasa è impegnata ormai in una ricerca trentennale sul tema del clima insieme ai maggiori esperti del mondo. Nel 2008, ha avviato l’operazione IceBridge: una missione scientifica aerea che mira a sorvolare le regioni polari ogni anno per mappare l’evoluzione del ghiaccio e delle calotte polari. A bordo di un vecchio DC-8 italiano ristrutturato per l’occasione, i ricercatori dell’ente americano stanno osservando da vicino l’evoluzione della situazione ai due estremi confini del mondo: il Polo Sud e il Polo Nord. Oggi, il team si è soffermato sull’Antartico che, da un po’ di tempo, desta non poche preoccupazioni.
Una domanda semplice è: cosa succederebbe se tutto il ghiaccio rilevato dall’aereo dotato di dispositivi di misurazione si sciogliesse? “Se tutti i banchi di ghiaccio scomparissero, il ghiaccio agirebbe come una copertura isolante tra l’atmosfera polare molto fredda e l’oceano, che è relativamente caldo e non scende mai sotto i -2° C. Ci sarebbe un enorme movimento di calore che fuggirebbe dall’oceano all’atmosfera. Ciò potrebbe interrompere la circolazione termoalina, cioè uno scambio tra gli oceani che determina il clima dell’intero pianeta”, spiegano gli scienziati.
“Il nostro clima cambierà così drasticamente che non possiamo nemmeno immaginarlo”
“Se rimaniamo inermi, il nostro clima cambierà così drasticamente che non possiamo neanche immaginarne il modo“, dicono gli esperti. Il film The Day After [di Roland Emmerich, 2004] è basato su questa idea, ma la odio. Sta andando tutto troppo velocemente. Non è possibile”. Mentre un altro scienziato aggiunge: “La nostra missione è prendere misurazioni e costruire modelli matematici che possano stabilire le migliori previsioni per assicurarsi che in cinquant’anni o un secolo gli esseri umani siano pronti a rispondere a questi cambiamenti“.
In dieci anni di sorvoli alle due estremità del pianeta blu ancora bianco ai suoi due poli, l’operazione IceBridge ha permesso di esaminare il problema da ogni angolazione e di stabilire previsioni. Se i gas serra vengono mantenuti a questo ritmo, il livello del mare sarà di un metro più alto nel 2100. E questo metro è sufficiente a minacciare New York o la Camargue. Questa è una previsione piuttosto ottimista perché alcuni scienziati temono già un aumento di 2,4 metri! E, a questo, nessuno è pronto.