Tra le bevande alcoliche consumate sul nostro pianeta, la birra è quella più venduta. Nell’ultimo anno i consumi di birra sono saliti del 7,5% e sono in crescita continua. In Italia il consumo di birra è quasi equivalente a quello del vino, con 33 litri a testa per la prima e 31,5 per la seconda.
Purtroppo un gruppo secondo alcuni ricercatori inglesi e cinesi la produzione di birra nel futuro è a rischio. La coltivazione del suo ingrediente principale, cioè l’orzo, potrebbe infatti essere messa in pericolo dai cambiamenti climatici. Secondo lo studio la sua produzione si ridurrà a causa delle sempre più frequenti ondate di caldo e siccità.
Sempre più frequentemente vengono lanciati allarmi sul fatto che il clima della Terra stia cambiando, ma finora nessuno si era mai soffermato su questo aspetto delle sue conseguenze. Sono stati finora studiati gli effetti dei cambiamenti climatici sulle colture di vino e caffè, ma mai su quelle di orzo.
Secondo questa ricerca sarà proprio quel caldo che ci fa venire voglia di birra a metterne a rischi la sua produzione. E questo proprio in un momento di crescita della vendita di questo prodotto.
Secondo lo studio il prezzo della birra aumenterà fino al 338%
I ricercatori delle Università di Pechino e Norwich hanno effettuato il loro studio analizzando i dati delle produzioni agricole e gli andamenti economici globali. Incrociando i dati hanno ipotizzato una serie di possibili effetti dei cambiamenti climatici. Secondo il loro calcoli la produzione mondiale di orzo diminuirà dal 3 al 17%, producendo un aumento del prezzo della birra tra il 43 e il 338% entro il 2099. Negli studi hanno comunque tralasciato una serie di problematiche legate alla coltivazione di orzo. Non sono stati infatti calcolate problematiche come sterilità delle spighe o l’invecchiamento precoce delle foglie. Inoltre con l’aumento delle temperature, aumenteranno anche i parassiti di questa pianta. La situazione potrebbe quindi essere anche peggiore di quella prevista.
Quello che preoccupa i ricercatori non è tanto il generale aumento di temperatura, quanto la maggiore probabilità di eventi catastrofici. Si potrebbero infatti sviluppare nuove tecnologie di agricoltura e piante più adattabili e resistenti ad esempio alla siccità. Ma si potrà fare ben poco contro frane, uragani ed alluvioni.
Secondo il modello sviluppato dai ricercatori, basato su quanto è successo tra il 1981 ed il 2010 e sulle proiezioni stimate nel periodo 2010-2099, la disponibilità di orzo calerà in maniera progressiva con l’aumento delle temperature. La stima più probabile per ora è un aumento di 3 gradi, che porterebbe ad un aumento delle catastrofi del 4%. Se la temperatura salisse di più aumenterebbe anche la possibilità di eventi disastrosi.
La birra sarà un bene di lusso
L’orzo è usato anche e soprattutto per alimentare il bestiame, è ovvio quindi che in caso di una diminuzione della sua produzione, si preferirà utilizzarlo per cibare il bestiame da cui ricaviamo la carne. Sarà preferibile dare la precedenza alla nostra alimentazione piuttosto che ad una bevanda non strettamente necessaria per la nostra sopravvivenza.
Secondo lo studio pubblicato sulla rivista Nature il consumo di birra si ridurrà subirà una notevole riduzione. In alcuni Paesi dove il consumo è alto, il calo potrebbe essere fino al 32%. Di conseguenza ne aumenterà il prezzo rendendola una bevanda di lusso, disponibile solo per pochi.
A risentirne sarà anche il nostro vivere quotidiano, bere una birra con gli amici è un momento aggregativo e rilassante a fine giornata o nel weekend, un’abitudine in certi Paesi. Sicuramente il cambiamento climatico potrebbe avere conseguenze ben più gravi, ma potremmo comunque sentire la mancanza di una birra fresca.