La dottoressa Elena Toschi del Joslin Diabetes Center di Boston, uno dei centri più importanti per le ricerche focalizzate sul diabete, si occupa di diabete di tipo 1 e dell’uso di nuove tecnologie per il controllo della glicemia.
Il diabete di tipo 1
l diabete di tipo 1 è una malattia autoimmune che porta alla presenza di eccessivi livelli di glucosio nel sangue. L’iperglicemia è causata da una disfunzione delle cellule beta del pancreas, che sono responsabili della produzione di insulina. Nel diabete di tipo 1, queste cellule vengono distrutte dal sistema immunitario, portando ad una scarsa produzione di insulina, che porta all’accumulo di zuccheri nel sangue.
Questa patologia è nota anche come diabete giovanile, in quanto solitamente insorge nell’infanzia e nell’adolescenza.
Un sistema combinato per il controllo della glicemia e l’infusione di insulina
Lo studio della dott.ssa Toschi, verte sullo sviluppo di sistemi combinati per l’infusione di insulina e per il monitoraggio della glicemia. Collaborando inoltre con alcune aziende per lo sviluppo di un applicazione, collegata a questi sistemi, che renda più semplice per il paziente, il dosaggio dell’insulina in base all’alimentazione e all’esercizio fisico.
Questo tipo di sistemi ha apportato notevoli benefici nella qualità dei trattamenti per questo tipo di diabete. Fino a non molto tempo fa, il metodo più utilizzato era il prelievo di sangue attraverso il polpastrello ogni 3, 4, 10, ore. Mentre questi sistemi misurano la glicemia automaticamente ogni 5 minuti, anche mentre il paziente dorme. Questa misura costante e continua, è di notevole aiuto per il medico curante. Soprattutto visto che durante la notte si corre invece il rischio di ipoglicemia.
Durante il giorno invece il monitoraggio continuo è utile per individuare come cambia il livello di glucosio sanguigno in base all’alimentazione.
In che cosa consistono i sistemi ibridi
Il sistema è composto da piccoli aghi sottocutanei, cambiati una volta alla settimana, od ogni due settimane, coperti da un enzima, la glucosio-ossidasi, che misura i livelli di glucosio nel fluido interstiziale. In corrispondenza degli aghi, sopra la cute, vi è un piccolo dischetto che traduce i dati rivelati e invia i dati ad un ricevitore o al cellulare tramite bluetooth.
In questo modo si ottiene un tracciato di tutte le misurazioni effettuate, che può essere condiviso ed inviato ad altri, ad esempio al medico o ai genitori di un bambino con diabete di tipo 1, che possono tenerlo sotto controllo anche a distanza.
Inoltre questi sistemi sono capaci di modulare la quantità di insulina inserita, in base ai livelli di glicemia letti dai sensori. In questo modo il sistema agisce in modo quasi autonomo.
Sistemi ibridi controllati tramite smartphone
Parallelamente si sta procedendo allo sviluppo di sistemi ibridi che possano essere controllati, tramite un applicazione, dal cellulare. L’app svolgerà la funzione del diario per i diabetici, con misure precise, accurate e frequenti dei livelli di glicemia. Inoltre vi si potranno aggiungere immagini dei pasti o selezionare gli alimenti dall’elenco presente nell’app.
Con questi sistemi si cerca di aiutare i pazienti affetti da diabete di tipo 1, nel controllo giornaliero della glicemia. Un’operazione costante che sottopone il paziente a molte difficili decisioni, ad esempio su quanta insulina assumere a seconda della glicemia, dell’alimentazione, dell’esercizio fisico e altri fattori.
Per questo si cerca di sviluppare un sistema semi-autonomo, che possa migliorare la qualità della vita dei pazienti.