La dietista Raffaella Aschieri ha elaborato una dieta che permette di mangiare pane e pasta nelle giuste proporzioni, anche per chi soffre di diabete e ha necessità di tenere sotto controllo la glicemia.
Secondo gli esperti mangiare pane e pasta nelle giuste quantità non nuoce assolutamente. La dieta può contenere questi alimenti quindi nelle giuste quantità ed in relazione allo stile di vita e all‘attività fisica svolta.
Il diabete è una malattia metabolica molto diffusa dovuta ad un elevata percentuale di zuccheri nel sangue causata dall’incapacità del corpo di metabolizzare i carboidrati in maniera corretta. Questo avviene quando il pancreas produce una quantità insufficiente di insulina. Esistono diversi tipi di diabete a seconda della causa che porta alla produzione assente od insufficiente di insulina.
Secondo la Aschieri, la dieta per il diabete non è affatto difficile o restrittiva ma bisogna individuare un giusto apporto calorico giornaliero. Questo può essere uguale a quello di chi non soffre di questa patologia, e va relazionato alle caratteristiche fisiche della persona. Bisogna quindi tenere in considerazione sesso, età, costituzione fisica e attività
L’apporto calorico adeguato
Se non dobbiamo perdere peso velocemente, sarà sufficiente ridurre di circa 900 cal l’apporto giornaliero. In questo modo dimagriremo di circa 3 kg al mese. Questa perdita di peso può essere incrementata con un adeguata attività fisica.
Quello che è importante in una dieta per un soggetto diabetico è la valutazione degli zuccheri assunti. È meglio preferire zuccheri complessi a lento assorbimento, come l’amido della pasta e del pane. Sono invece da evitare gli zuccheri ad assorbimento rapido come glucosio e saccarosio. In una dieta equilibrata è preferibile che gli zuccheri non superino il 50-55% delle calorie totali e di questi solo il 20% spetta agli zuccheri non insulinodipendenti e alle fibre. Queste ultime vanno assolutamente assunte, soprattutto quelle idrosolubili, che rallentano l’assorbimento intestinale di carboidrati e colesterolo. Il 15-20% delle calorie deve essere rappresentato da proteine e le rimanenti calorie dai grassi. Questi devono preferibilmente essere vegetali e ricchi di acidi grassi polinsaturi. Infine non bisogna trascurare un adeguato apporto di sali minerali e vitamine.
La sostituzione degli alimenti in una dieta per il diabete
È possibile poter scambiare gli alimenti purché rimanga inalterato l’apporto di nutrienti. In una dieta per un soggetto diabetico, si possono sostituire gli alimenti mantenendo invariato l’apporto di calorie. Per farlo possiamo raggruppare gli alimenti in base al loro contenuto di zuccheri. Con questo metodo sono state individuate tre categorie di equivalenza: una per il latte (10 g di carboidrati), una per la frutta (10 g di carboidrati) ed una per il pane (25 g di carboidrati.
In ogni gruppo si è determinato il peso di diversi alimenti della categoria che apportano la stessa quantità di carboidrati. Ad esempio a 200 ml di latte magro equivale un vasetto di yogurt naturale, a 100 g di pera equivalgono 130 g di pesca e a 50 g di pane bianco corrispondono 70 g di pizza.