grolier-codex
Il manoscritto risale a quasi 900 anni fa ed è il più antico libro del Nuovo Mondo

Dopo decenni di discussione sulla veridicità del Grolier Codex, una nuova ricerca dimostra che è il libro più antico del Nuovo Mondo.

Era il 1960 quando alcuni saccheggiatori messicani trovarono il Codice all’interno di una grotta. Da allora iniziò una disputa tra gli storici. Alcune teorie sostenevano che il libro, scritto quasi 900 anni fa, fosse stato realizzato da un falsario con carta pre-colombiana, altre evidenziavano la presenza sul disegno dei “pentimenti”, cioè schizzi precedenti coperti dall’immagine finale.

Ora uno studio condotto dalla Brown University ha messo fine alla questione. Il team di ricercatori ha condotto nuove analisi sul manoscritto. In particolare, sono state prese in considerazione il tipo di carta utilizzata e lo stile delle illustrazioni. Inoltre è stato effettuato il test di datazione del carbonio su alcune pagine raffiguranti divinità umane e una descrizione dei movimenti del pianeta Venere.

«Con questa ricerca, che esamina informazioni che un falsario nei primi anni 1960 non avrebbe potuto conoscere– afferma il dottor Stephen Houston, archeologo che ha condotto la ricerca – diventa chiaro che questo è il libro più antico superstite nel Nuovo Mondo».

Altro elemento a favore della veridicità del codice è la presenza dell’inchiostro “Blu Maya”, che un falsario non avrebbe potuto riprodurre, visto che non aveva a disposizione gli strumenti.

Agli studiosi resta solo un dubbio, cioè il ritrovamento del Grolier Codex. I saccheggiatori infatti, dopo aver scoperto il manoscritto in una grotta del Chiapas, lo avrebbero venduto ad un collezionista, mandato a prendere con un aereo. Ma la bussola venne tenuta coperta per non fargli vedere dove lo stessero portando, per cui il codice era stato subito dichiarato falso dagli studiosi.